Whisky, droga e… terra amara bruciata dall’agromafia


Ortofrutta sottopagata aumenta fino al 300% dal campo alla tavola

L’agromafia. Un’altra attività prende piede per la società più spietata del pianeta, anche la più ricca. Il business del nuovo millennio si chiama agricoltura, dove si perpetrano le peggiori angherie, soprusi.

Dove tutto viene controllato in maniera inquietante, dai clan della mafia. Ricorrono a tutto ciò che è illecito, ma l’abigeato è la punta d’iceberg del loro traffico. Non solo sottraggono i comparti dell’agroalimentare e guadagni connessi, ma distruggono la concorrenza, che riesce a far lievitare il prezzo, ma anche il libero mercato legale strozzando l’imprenditoria onesta.

Gli interessi illeciti nel settore agroalimentare con l’infiltrazione nel mercato ortofrutticolo di Milano e la rete di distribuzione di prodotti oleari negli Usa facente capo ad un imprenditore italoamericano organico alla cosca Piromalli, sono la punta di un iceberg del business della criminalità organizzata nell’agroalimentare che vale 16 miliardi all’anno.

È quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il blitz del Ros contro la potente cosca dell’’ndrangheta con 33 i provvedimenti di fermo emessi dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria.

La malavita si appropria – sottolinea la Coldiretti – di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma compromette in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy.

Gli aspetti patologici dell’indotto agroalimentare, come la lievitazione dei prezzi di frutta e verdura nella filiera che va dal produttore al consumatore, sono – continua la Coldiretti – la conseguenza non solo dell’effetto dei monopoli, ma anche delle distorsioni e speculazioni dovute alle infiltrazioni della malavita nelle attività di intermediazione dai mercati ortofrutticoli ai trasporti.

L’ortofrutta è sottopagata agli agricoltori su valori che non coprono neanche i costi di produzione, ma i prezzi moltiplicano fino al 300% dal campo alla tavola anche per effetto del controllo monopolistico dei mercati operato dalla malavita in certe realtà territoriali.

Gli interessi criminali – precisa la Coldiretti – sono rivolti anche alle forme di investimento nelle catene commerciali della grande distribuzione, nella ristorazione e nelle aree agro-turistiche, nella gestione dei circuiti illegali delle importazioni/esportazioni di prodotti agroalimentari sottratti alle indicazioni sull’origine e sulla tracciabilità non curandosi delle gravi conseguenze per la catena agroalimentare, per l’ambiente e la salute.

Proprio per alzare il livello di attenzione verso il fenomeno dell’agromafia, Coldiretti ha costituito l’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura, presieduto dal presidente Roberto Moncalvo e con il Dott. Giancarlo Caselli alla guida del comitato scientifico, che presenta annualmente con l’Eurispes il Rapporto su Agromafia.