Aviaria, due focolai spaventano il Veneto


Il virus H5N8 riscontrato in due allevamenti di tacchini. Già scattate le misure di sicurezza

L’influenza aviaria ha provocato una strage di tacchini in due allevamenti veneti

ROMA – L’influenza aviaria ha provocato una strage di tacchini in due allevamenti veneti e ha fatto scattare le misure di sicurezza.

A renderlo noto è il ministero della Salute. Il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria presso l’IZS delle Venezie di Padova ha confermato infatti la positività al virus H5N8 in due allevamenti di tacchini da carne.

Si trovano uno nel comune di Mira, in provincia di Venezia, e l’altro nel comune di Piove di Sacco in provincia di Padova. A separarli i due allevamenti ci sono soltanto 9 chilometri di distanza.

L’allarme è scattato quando il veterinario dell’allevamento di Mira, in cui sono presenti oltre ventimila volatili, si è insospettito per il decesso anomalo di circa 600 animali.

Morti sospette di diversi esemplari si sono registrate anche nell’allevamento di Piove di Sacco, dove ci sono 22.630 volatili.

Il Ministero della salute ha già notificato alla Commissione europea e all’OIE la conferma del focolaio di influenza aviaria. Le autorità delle regioni del Nord più coinvolte, il Centro di Referenza di Padova, le associazioni di categoria, i Carabinieri del Nas e il Ministero delle Politiche Agricole hanno stabilito anche misure supplementari.

Tra queste i controlli pre-movimentazione verso il macello, il divieto di mostre, fiere e mercati e il controllo di tutte le aziende correlate epidemiologicamente al focolaio.

Intanto a Bruxelles, al Comitato permanente Piante, Animali, Alimenti e Mangimi, sono stati presentati due testi sulla regionalizzazione dei Paesi colpiti da influenza aviaria ad alta patogenicità H5N8.

I provvedimenti riuardano anche le misure di mitigazione del rischio, la biosicurezza degli allevamenti e i sistemi di identificazione precoce dei sospetti di influenza aviaria.

Il virus H5N8 è, infatti, lo stesso all’origine dell’attuale epidemia influenzale in Europa. Considerata la grave situazione, legata alla circolazione del virus ad alta patogenicità in numerosi Stati membri già dallo scorso autunno, il Ministero della salute aveva emanato due note. Una il 9 novembre e l’altra il 7 dicembre 2016, per il rafforzamento delle attività di vigilanza veterinaria permanente.

A fine 2016, inoltre, con Dispositivo dirigenziale il dicastero aveva sospeso su tutto il territorio nazionale la deroga al divieto di utilizzo nell’attività venatoria dei richiami vivi. Nello specifico si trattava di quelli appartenenti agli ordini degli anseriformi e caradriformi.