Esami di Stato, si cambia: dal 2018 addio terza prova


Le novità dopo il via libera del Consiglio dei ministri ai decreti attuativi. L’ottava scheda

La Buona Scuola rivoluziona gli esami di stato

ROMA – Dagli esami di maturità alle prove Invalsi, dal 2018 sarà rivoluzione con le novità previste dalla Buona Scuola. I cambiamenti sono contenuti nell’apposito decreto attuativo della legge 107.

I testi legislativi, otto in tutto, mettono in campo quanto previsto dalla Buona Scuola e abbracciano diversi ambiti, come quello degli esami di stato. Per quest’anno nulla cambia, ma dal 2018 gli studenti saranno alle prese con le nuove modalità previste per le prove finali.

Intanto la revisione del Testo unico sulla scuola avverrà con un disegno di legge delega specifico e successivo. Sui decreti attuativi, licenziati, dal Consiglio dei ministri, esprimeranno ora un parere le Commissioni parlamentari competenti e la Conferenza Unificata.

Per la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, si tratta di «un primo passo. I testi finali saranno frutto della massima condivisione possibile».

«I decreti attuativi delle deleghe rappresentano la parte più innovativa e qualificante della legge 107. Rivelano e concretizzano la vera portata di riforma della Buona Scuola» ha concluso.

Di seguito ecco di cosa si occupano gli otto decreti attuativi della Buona Scuola (cliccando sul link si accede al testo del rispettivo decreto).

I decreti riguardano:

il sistema di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado.

la promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale.

l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni.

il diritto allo studio.

la promozione e la diffusione della cultura umanistica.

-il riordino della normativa in materia di scuole italiane all’estero.

l’adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti e degli Esami di Stato.

Decreti attuativi: dal 2018 ecco come cambiano gli esami

Piccola e doverosa premessa. Per gli esami di Stato di quest’anno non sono previsti cambiamenti. Le novità entreranno in vigore dalle sessioni del 2018.

Esami del I ciclo

Alla fine della classe terza della secondaria di I grado gli studenti sosterranno tre prove scritte e un colloquio. Oggi le prove sono sei più il colloquio.

L’obiettivo è riequilibrare l’esame e dare più valore al percorso scolastico rispetto al peso delle prove finali.

Per le prove scritte il decreto attuativo ne prevede una di italiano, una di matematica, una sulle lingue straniere.

Il colloquio servirà invece ad accertare le competenze trasversali. Il test Invalsi (la prova nazionale standardizzata) resta in terza. Ma si svolgerà nel corso dell’anno scolastico, non più durante l’esame.

Esami del II ciclo

Previste due prove scritte e un colloquio orale mentre oggi le prove scritte sono tre più il colloquio. Tra le novità previste dal decreto, lo svolgimento delle attività di alternanza Scuola-Lavoro diventa requisito di ammissione.

Quanto alla composizione dell’esame, la prima prova scritta nazionale accerterà la padronanza della lingua italiana. La seconda prova scritta nazionale verterà su discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi. Sparisce dunque la terza prova, il temuto “quizzone”.

Il colloquio orale accerterà il conseguimento delle competenze raggiunte, la capacità argomentativa e critica del candidato, l’esposizione delle attività svolte in alternanza.

L’esito dell’esame oggi è espresso in centesimi: fino a 25 punti per il credito scolastico, fino a 15 per ciascuna delle tre prove scritte, fino a 30 per il colloquio.

Con il decreto il voto finale resta in centesimi, ma si dà maggior peso al percorso fatto nell’ultimo triennio. Il credito scolastico incide fino a 40 punti, le due prove scritte fino a 20 punti ciascuna, il colloquio fino a 20 punti.

La Commissione resta quella attuale. Un Presidente esterno più tre commissari interni e tre commissari esterni. La prova Invalsi viene introdotta in quinta per italiano, matematica e inglese, ma si svolgerà in un periodo diverso da quello degli esami.

Prove Invalsi

Il decreto attuativo prevede una prova di inglese standardizzata al termine sia della primaria sia della secondaria di I e II grado.

Servirà a certificare le abilità di comprensione e uso della lingua inglese in linea con il Quadro Comune di Riferimento Europeo per le lingue.

Nelle classi finali della secondaria di I e II grado la prova Invalsi è requisito per l’ammissione agli esami. Non confluisce però nel voto finale. Il punteggio sarà riportato nella documentazione allegata al diploma.

Le prime sette schede sono state già pubblicate nei giorni scorsi. Sono disponibili nella sezione “Scuola”.