Riciclaggio, Strasburgo boccia lista nera della Commissione


Il Parlamento europeo chiede di allargare la “black list” anche ai Paesi che agevolano reati fiscali

Strasburgo chiede di ampliare la lista dei Paesi ritenuti a rischio riciclaggio

ROMA – L’Europarlamento ha bocciato la lista nera dei Paesi considerati a rischio riciclaggio proposta dalla Commissione europea.

Strasburgo, nello specifico, ha rinviato alla Commissione la “black list” dei Paesi considerati a rischio per riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, chiedendo di ampliarla. Gli eurodeputati chiedono di includere, ad esempio, i territori che agevolano i reati fiscali.

Per la co-relatrice olandese Judith Sargentini (Verdi/ALE) «l’ampia maggioranza del voto riflette la forza della posizione del Parlamento circa l’inadeguatezza dell’elenco attuale».

«Ora speriamo che la Commissione si dimostri più ambiziosa nelle revisioni, in modo da stilare una lista nera che sia atta allo scopo» ha aggiunto.

L’altro co-relatore, il lettone Karins (PPE), si è astenuto nel corso della votazione. «Un Paese dovrebbe essere incluso nella lista nera solo quando vi sia una chiara evidenza di una minaccia sistematica di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo.

La Commissione ha bisogno di avere un algoritmo semplice e trasparente, in grado di sostenere il controllo pubblico» ha affermato.

La Commissione elenca undici Paesi (Afghanistan, Iraq, Bosnia-Erzegovina, Siria, Guyana, Laos, Uganda, Vanuatu, Yemen, Iran e Corea del Nord) giudicati carenti nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.

Le persone e i soggetti giuridici dei Paesi inclusi nella lista nera sono soggetti a controlli più severi quando fanno affari in Europa.

La risoluzione è stata approvata a maggioranza assoluta con 393 voti in favore, 67 voti contrari e 210 astensioni.