Il fantasma dell’aeroporto del Sant’Anna Pitagora


“Non isolateci” c’è scritto sull’unico superstite a prova di una recente battaglia sul fronte pro-aeroporto

L’aeroporto di Crotone Pitagora di Sant’Anna Pitagora dista a 15 km dalla città pitagorica e 40 dal capoluogo. Posizionato sulla statale 106, che tutti conosco come la strada della morte. Accanto, il centro d’accoglienza più grande d’Europa operativo dal 2 giugno 1999. Terzo aeroscalo della Calabria che serviva prevalentemente la fascia alta e bassa Jonica e il catanzarese.

Il 15 aprile 2015 i giudici del Tribunale civile di Crotone hanno dichiarato fallita la società aeroportuale[1]. Dal 1° di novembre 2016 l’aeroporto, una società tra pubblico e privato, ha cessato l’attività, scatenando le ire della popolazione. Mentre sembrerebbe che la politica, quella che conta e ha la possibilità di entrare nelle stanze dei bottoni, non ha la voglia di contrastare le decisioni prese in merito l’interruzione dei servizi, a causa di una situazione fallimentare.

Entrando nell’ingresso dalla statale venendo da Catanzaro, a sinistra il CARA e di fronte l’aeroporto, si entra nell’aeroscalo di Sant’Anna Pitagora.

Le erbacce hanno preso posizioni invasive. Le malerbe si sono impadronite dell’asfalto e la voce di quelle aiuole che forse non hanno mai conosciuto il verde pubblico ornamentale, vogliono raccontarci il disagio di una storia già finita. Ma sono quisquilie. Ciò che è accaduto è “gravemente nocivo alla salute” popolare, soprattutto perché crea disagi ai cittadini, mettendoli fuori dai circuiti dell’economy made in Italy e sempre più distanti dall’Italia che conta, quella che fa i numeri, quella che è alleata dei censimenti e dalle statistiche ISTAT, quella che ci affligge con le maglie nere e con “il sud fanalino di coda nelle classifiche”.

Dalle vetrate della stazione aeroportuale Sant’Anna Pitagora il degrado dell’area incomincia ad annunciare un segnale di deterioramento della struttura. Le lastre di vetro macchiate dall’incuria, e un degrado incessante, sembra condurci in un posto fantasma desolato. Isolata e abbandonata dove i nuovi abitanti, vicini di “casa” hanno sovranità e nessuno può contrastarli.

Appena arrivata la conferma da una volante della polizia: “non vi sono tracce di abuso o infrazione nei locali”

È diventata anche la passeggiata pomeridiana. Tanti sono gli extracomunitari che girano da quelle parti. Ci raccontano invece che altri si sono sistemati all’interno. Di notte si può fare tutto. Nessuno vede.ma ci saranno dei controlli ad una struttura che è costata fior di milioni? La notizia arriva, le forze di polizia hanno appena fatto un giro di verifica” all’interno non vi è alcun segno di infrazione ai locali o motivi tangibili che fanno pensare che soggiorna qualcuno o che usufruisce della stazione a fini ludici, come qualcuno ha voluto far credere.

Ma c’è stato anche un ritardo afferma l’ex il sindaco di Cutro, Salvatore Migale, “con il quale è stata presentata dall’Amministrazione Comunale di Crotone la richiesta di proroga dell’esercizio provvisorio a qualche giorno dalla scadenza dei termini fissati dalla Curatera Fallimentare. C’è qualcosa che non quadra” continua l’avvocato Migale, “e per questa ragione penso che al di là di quanto sta avvenendo nella politica crotonese”.

Uno slogan davanti all’entrata principale si vede, per terra un foglio cartoncino bianco, il risultato perduto delle recenti lotte sulla chiusura dell’aeroporto con su una scritta piena di speranza: “NON ISOLATECI !” Ma ormai la frittata è fatta, sono i giochi della politica costruita a tavolino. Quante illusioni, quante beffe per una terra che spera ancora e crede nei miracoli…