San Spiridione e gli Ortodossi: festa solenne il giorno di Natale


Intervista al reverendo Rasko Radovic del tempio Serbo-Ortodosso della Santissima Trinità e di Santo Spiridione a Trieste

La Chiesa Ortodossa festeggia solennemente San Spiridione il giorno di Natale

ROMA – Spiridione di Trimithonte è, per una serie di motivi e di coincidenze, un Santo dal fascino particolare e un po’ misterioso, che tuttora non manca di suscitare interesse e curiosità.

Di lui non si sa molto. Il suo maggiore biografo, Simeone Metafraste, ci fa sapere che è nato, da famiglia cristiana, a Cipro, intorno al 270. Divenne sacerdote dopo la morte della moglie, ricoprendo ben presto l’incarico di Vescovo della sua città.

Oggi è venerato come Santo sia dalla Chiesa Cattolica che da quella Ortodossa. Nella Chiesa Ortodossa la sua figura è di grande rilevanza. È il Santo protettore dell’isola di Corfù, inoltre, il 25 dicembre, quando il mondo cristiano celebra la Natività di Gesù, è festeggiato in pompa magna dalle Comunità ortodosse.

A partire da quella Serbo – Ortodossa di Trieste, città dove, nel XVIII secolo, gli fu dedicata una bellissima chiesa. Qui, ogni 25 dicembre, accorrono dal mondo ortodosso di tutta Europa i fedeli per festeggiarlo.

Un altro aspetto che aggiunge fascino, conferendo mistero alla figura di San Spiridione, è quello di essere considerato il protettore dei ceramisti e dei vasai, secondo alcuni anche degli artisti.

San Spiridione protettore degli artisti? Un alone di mistero

Patrono di Corfù, è riconosciuto nel mondo come protettore di ceramisti e vasai. Ma non si sa perché

Che sia stato anche un artista Spiridone? Non è dato saperlo.

Al riguardo, il reverendo Rasko Radovic della Chiesa Serbo Ortodossa di Trieste, risponde: «Non conosco esattamente quali siano i motivi e le tradizioni che hanno determinato questo riconoscimento di patrono dei ceramisti e dei vasai a Santo Spiridone. Per certo si sa che il suo culto era molto diffuso nel mondo ortodosso, a Costantinopoli, a Gerusalemme, a Cipro a Corfù e in molte altre località».

«A Costantinopoli il Santo era protettore dei pescatori, in Dalmazia degli oliveti. In merito esiste una leggenda secondo cui durante la persecuzione dei cristiani, San Spiridione è stato protetto da un albero di olivo. A Cipro è protettore del gregge (pecore, capre), essendo stato pastore in gioventù. Forse era protettore anche dei ceramisti e dei vasai, ma questo dipende molto dall’esperienza in base alla quale essi hanno conosciuto e vissuto il suo culto, la sua protezione o il suo aiuto» prosegue.

«In merito al suo essere anche protettore degli artisti in genere, riconosco di non averne mai sentito parlare e neanche letto, tuttavia non lo escludo, perché San Spiridione è molto amato da tutto il mondo cristiano» dice Radovic.

Festa solenne a Natale: ecco perché

Ogni 25 dicembre accorrono a Trieste dal mondo ortodosso di tutta Europa i fedeli per festeggiarlo

E sulla coincidenza dei festeggiamenti al Santo da parte della Chiesa Ortodossa con il giorno in cui i cattolici celebrano il Natale? Per il religioso di Trieste «anche secondo il calendario giuliano seguito dalla nostra Chiesa e dalla Comunità serba triestina (che fa parte della Chiesa Ortodossa Serba), il Natale si festeggia il 25 dicembre. La differenza quindi sta nel calendario liturgico».

«Fino alla riforma del calendario giuliano fatta da Papa Gregorio, gli Ortodossi ed i Cattolici erano uniti nel festeggiare le feste principali liturgiche. Dopo la riforma nasce la differenza di 10 giorni, se non erro, per quanto riguarda le festività fisse, che oggi è arrivata alla soglia di due settimane. Perché i Greci, che hanno fondato la comunità ortodossa a Trieste (i Serbi, arrivati dopo di loro a Trieste, si sono associati ai fratelli di fede Greci), abbiano scelto San Spiridione come il patrono ed il protettore della comunità non si sa esattamente» prosegue.

«Probabilmente l’archimandrita Demetrio Omero, che ha conosciuto il culto di San Spiridione a Corfù, dove trascorse un periodo come igumeno di un monastero restaurato a proprie spese e cura (dove si trovano ancora oggi le reliquie del Santo), essendo stata la persona determinante nel fondare la chiesa e la comunità ortodossa a Trieste, probabilmente ha consigliato ai confratelli di scegliere San Spiridione come patrono. La decisione potrebbe essere stata presa dai Greci provenienti da Corfù e arrivati per primi a Trieste. Dopo che i fratelli Greci si sono trasferiti nella chiesa nuova, i Serbi sono rimasti nella vecchia chiesa mantenendone il Patrono» spiega il religioso.

Una Preziosa icona di San Spiridione presente nella Chiesa serbo otrodossa di Trieste a lui dedicata

«La festa patronale di San Spiridione è celebrata dalla comunità serba solennemente. Alla Vigilia, il 24 Dicembre, si celebra il Vespro, con la benedizione del pane, presieduto dal Vescovo Andrea concelebrato dal Metropolita serbo-ortodosso Porfirie – ospite che arriva da Zagabria – dai molti sacerdoti e diaconi della Diocesi e da altri che sono ospiti. Durante i Vespri si svolgono canti corali. Per tradizione ai Vespri sono presenti il Vescovo della chiesa sorella cattolica di Trieste e i rappresentanti delle altre comunità religiose triestine. Alla festa presenziano anche i rappresentanti dell’amministrazione cittadina dal prefetto, al sindaco, al questore. Oltre ai fedeli ortodossi, ai Vespri partecipano, anche, i fratelli cattolici» racconta.

«Dopo i Vespri il Vescovo porge gli auguri natalizi ai fratelli cattolici, in modo particolare al Vescovo e ai rappresentanti dell’amministrazione locale, e agli altri fratelli, poi distribuisce loro il pane benedetto. Finiti i Vespri, la Presidenza della comunità, come vuole la tradizione, organizza in una grande sala, il ricevimento ed i cocktail per gli ospiti. In segno dell’amore fraterno, il Vescovo con il parroco, partecipa alla Messa solenne della mezzanotte di Natale nella cattedrale cattolica di San Giusto» afferma Radovic.

Nel giorno della festa di San Spiridione, cioè il 25 dicembre, alle 10.00, viene celebrata la liturgia pontificale presieduta dal Vescovo concelebrata dal Metropolita e da molti sacerdoti e diaconi. Per l’occasione si esibisce il coro diretto dal maestro Anna Kaira.

«Alla Liturgia partecipano molti fratelli di fede, non solo di Trieste, ma anche delle altre città, tra cui moltissimi del Friuli, del Veneto, dell’Istria e Slovenia. Il Vescovo durante l’Omelia di solito esprime gli auguri della festa ai nostri correligionari non dimenticando di augurare il Natale ai fratelli cattolici e protestanti. Dopo la Liturgia la comunità prepara un conviviale nella sala parrocchiale per i celebranti, per i fedeli e per gli ospiti».

Comunità triestine esempio di dialogo interreligioso

La facciata della Santissima Trinità e di Santo Spiridione a Trieste

Il Reverendo tiene a sottolineare che la comunità serba è presente a Trieste da oltre due secoli e che ha una lunga esperienza nel vivere e condividere il bene ed il male con le altre comunità storiche triestine.

«Grazie alla sua saggezza nel vivere insieme – afferma Radovic – la città di Trieste è stata costruita ed arricchita su valori autentici, che non hanno scadenza. La sua fisionomia multireligiosa, multiculturale e multietnica, costruita dai nostri antenati triestini, con l’arrivo recente delle altre comunità religiose ed etniche, è stata arricchita ed è diventata un modello nel vivere con l’altro e con il diverso, non solo per le altre città italiane, ma anche per quelle europee».

«La nostra comunità continua a collaborare con le altre condividendo i valori comuni, quali: collaborazione, dialogo, convivenza, rispetto, tolleranza, nello stesso tempo rispettando le differenze culturali religiose e etniche» sottolinea.

Infine, sul perché questo Santo e il giorno in cui si festeggia siano tanto importanti per la comunità ortodossa, il religioso di Trieste risponde: «Ogni comunità e parrocchia ha un Santo come patrono e il protettore che onora, il quale protegge ed intercede presso il Signore e prega per la comunità stessa. Il culto di questo nostro Santo si è diffuso anche nel mondo cattolico, sebbene indipendentemente, ciò grazie, sopratutto, all’ordine cattolico dei Carmelitani, i quali scappando da Gerusalemme, caduta nelle mani dei saraceni, si sono fermati a Cipro, dove il culto di San Spiridione era già conosciuto e celebrato attivamente».

MARILENA SPATARO

Marilena Spataro è giornalista freelance. Nata in provincia di Reggio Calabria, attualmente vive e lavora tra Bologna e la Romagna. Collabora con testate di arte e cultura. Ha diretto una rivista di ecologia e benessere e lavorato presso case editrici di livello nazionale. Svolge anche attività di addetto stampa/PR/organizzazione di eventi