Almaviva, appello di Bellanova: «Scongiurare licenziamenti»


La viceministro dello Sviluppo Economico chiede responsabilità alle parti. Lunedì 19 giornata di sciopero

Dipendenti Almaviva in corteo (foto Twitter)

ROMA – «Sulla vicenda Almaviva bisogna fare tutto il possibile per scongiurare i licenziamenti. Questo è il momento della responsabilità».

È l’appello lanciato dalla viceministro dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, alle parti in causa nella crisi Almaviva.

«Per Almaviva abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere. Siamo sempre stati consapevoli della complessità della vertenza e anche della distanza, a volte profondissima, tra azienda e rappresentanze dei lavoratori, affermando proprio recentemente che non intendevamo assecondare tagli al salario dei lavoratori. Una trattativa lunga, a tratti estenuante, dinanzi alla quale il governo non si è mai tirato indietro» aggiunge Bellanova.

«Lo dimostra lo stanziamento di 30 milioni, inserito nella legge di bilancio che permette di accedere a un anno di cassa integrazione anche per i lavoratori coinvolti in questa trattativa e altrimenti a rischio licenziamento. Lo dimostrano anche le altre misure attivate, come i controlli sulle imprese che delocalizzano e l’aumento delle sanzioni portate fino a 150mila euro. Nel frattempo, come le parti sanno, gli uffici competenti hanno già inviato le diffide e comminato le prime sanzioni ai call center inadempienti situati nei Paesi extracomunitari» sottolinea la viceministro.

«Ecco allora la richiesta che rivolgiamo, ancora una volta, innanzitutto all’azienda e alle parti sociali. Le vertenze complicate, e questa lo è, si risolvono positivamente se questo è l’obiettivo condiviso da parte di tutti. Perché accada ognuno deve guardare alle ragioni complessive. Tutelare il lavoro e i lavoratori, questa è la ragione. In questo momento non ci importa distribuire il carico di responsabilità. Ognuna delle parti in causa sa perfettamente quali sono, quali sono state le disponibilità date e poi invece ritirate improvvidamente. E ognuna delle parti in causa sa di aver sottoscritto un accordo il 31 maggio che attende ancora di essere onorato integralmente o, nella peggiore delle ipotesi, riformulato dopo il raggiungimento di una nuova, ulteriore intesa» prosegue Bellanova.

«Non bisogna permettere che trascorrano altri giorni, a vuoto o in un estenuante rimpallo di responsabilità e accuse reciproche. Tutti noi sappiamo come quello dei call center sia un mercato del lavoro complicato e pieno di insidie. Adesso, lo dico a tutti, è il momento della responsabilità. Per impedire che 2500 lavoratori e relative famiglie trascorrano il peggiore Natale della loro vita» conclude la viceministro.

Già lo scorso 6 dicembre, nel corso di un tavolo al Ministero sulla crisi Almaviva, Bellanova aveva invitato azienda e parti sociali a colmare le distanze.

Caso Almaviva: sindacati proclamano un giorno di sciopero

Intanto le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni hanno proclamato una giornata di sciopero per lunedì 19 dicembre in tutti i siti italiani di Almaviva.

I sindacati, come si legge in una nota, fanno sapere che  spiegano in una nota che «ieri si è tenuto al Ministero l’ulteriore incontro tra Almaviva e Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil e le Rsu dei siti di Roma e Napoli sulla procedura di licenziamento collettivo di 2511 lavoratori delle sedi di Roma e Napoli».

«Nel corso dell’incontro il Ministero ha avanzato una disponibilità a ricercare soluzioni utili a favorire l’accesso alla Cigs, nonostante ciò l’Azienda ha espresso la propria indisponibilità all’utilizzo della Cigs e ribadito, al contempo, il taglio secco del salario contrattuale dei lavoratori su tutte le sedi di Almaviva in Italia come unica soluzione alternativa ai licenziamenti» sottolineano ancora i sindacati.

Le sigle sindacali «apprezzano l’impegno del Ministero per la ricerca di una soluzione alla vertenza e giudicano altresì grave e scellerata la posizione dell’azienda che, se non rimossa, rischia di compromettere l’esito della vertenza. Le Segreterie Nazionali, in considerazione del grave quadro che emerge sul futuro produttivo ed occupazionale delle sedi di Roma e Napoli cui si aggiunge la decisione dell’azienda di procedere al trasferimento di alcune decine di lavoratori da Palermo a Rende, in concomitanza della ripresa del confronto presso il Mise, proclamano lo sciopero per l’intera giornata del 19 dicembre» conclude la nota.