Natale: per i cenoni spesa media di 205 euro, il 7% in meno del 2015


Prodotti tipici, aumenti contenuti per Panettone (+4,3%), Pandoro (+3,3%) e Torrone (+1,2%)

ROMA – Saranno dei cenoni all’insegna del cambiamento quelli in arrivo. Secondo le previsioni dell’Adoc, rispetto allo scorso anno le famiglie italiane taglieranno sensibilmente la spesa, riducendola in media di un quarto. Risparmiando sulla quantità delle leccornìe ma puntando sulla qualità e sulla tradizione.

“Per i cenoni e pranzi delle Feste prevediamo una riduzione del 7% della spesa da parte delle famiglie italiane. Una scelta legata alla necessità di risparmiare ma anche ad una nuova sensibilità alimentare – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – difatti la tendenza sarà ridurre la quantità puntando sulla qualità dei prodotti e sul recupero dei piatti “poveri” tradizionali. Stimiamo infatti una crescita pari al 20% dei consumi di prodotti regionali e locali, o di produzione biologica. Riteniamo inoltre che oltre la metà dei prodotti che imbandiranno le tavole saranno di origine italiana, legati al territorio o biologici. Dal punto di vista economico, la spesa media per singolo commensale sarà tra i 18 e i 23 euro, per cui per una tavolata di 10 persone si spenderanno circa 205 euro. Segno che si può tranquillamente preparare un bel cenone senza spendere cifre esagerate. Mentre per i prodotti alimentari tipici delle feste il rincaro massimo è registrato dal panettone (+4,3%), seguiti da mandarini (+4%), pandoro (+3,3%), cotechino (+3%)e torrone (+1,2%). Rincari comunque contenuti, che non vanno a pesare eccessivamente sui bilanci famigliari. Ad ogni modo è positivo che sulle tavole ci siano sempre più prodotti nostrani e di qualità, la “riscoperta” dell’agricoltura italiana si contrappone alla diminuzione di prodotti esteri o esotici, ed è indice anche di un crescente desiderio di risparmio e sostenibilità. E di una maggiore attenzione agli sprechi alimentari. Le famiglie italiane stanno riscoprendo anche i mercati rionali, scelti dal 25% delle famiglie per acquistare i prodotti da consumare durante le feste. Un dato ottimista, che fa ben sperare per il futuro.”