Gentiloni presenta la lista dei ministri ma scoppia il caso Ala


Il premier incaricato al Quirinale ma il partito di Verdini non voterà la fiducia al nuovo Governo

Gentiloni dopo l’incontro con Mattarella (foto www.quirinale.it)

ROMA – La crisi di Governo si chiude in tempi record e oggi il premier incaricato Paolo Gentiloni è salito al Quirinale per presentare la lista dei nomi dei ministri.

Negli stessi minuti in cui l’ex ministro degli Esteri è a colloquio con Mattarella è stata diffusa però una nota da parte di Ala, il partito di Denis Verdini, nella quale il movimento politico sottolinea che non voterà la fiducia al Governo Gentiloni.

“Non voteremo la fiducia a un Governo che ci pare al momento intenzionato a mantenere uno status quo, che più dignitosamente sarebbe stato comprensibile con un Governo Renzi-bis” si legge nella nota a firma di Enrico Zanetti e dello stesso Verdini.

Un fulmine a ciel sereno che è da ricondurre alla composizione del nuovo esecutivo fatta da Gentiloni e che escluderebbe esponenti di Ala.

Quando si andrà al voto di fiducia al Senato, dove i voti dei verdiniani sono spesso stati decisivi per il Governo Renzi, bisognerà dunque capire con quanto margine Gentiloni riuscirà ad ottenere la fiducia.

Dopo neppure una settimana dall’avvio delle consultazioni del Capo dello Stato, iniziate l’8 Dicembre, si è arrivati comunque a un nuovo Governo rispettando i tempi brevi chiesti da Mattarella.

La lista dei nomi dei ministri

Poche le novità nella compagine di Governo. Gentiloni ha optato per un mini rimpasto.

Tra i ministri con portafoglio da registrare il passaggio di Alfano dal Ministero degli Interni al Ministero degli Esteri. Al Viminale Marco Minniti prenderà il posto di Alfano.

Le uniche altre novità riguardano il ministero dell’Istruzione, con Valeria Fedeli che prende il posto di Stefania Giannini.

Confermati  Orlando (Giustizia), Pinotti (Difesa), Padoan (Economia), Calenda (Sviluppo Economico), Martina (Politiche Agricole), Galletti (Ambiente), Delrio (Infrastrutture), Poletti (Lavoro), Franceschini (Beni Culturali), Lorenzin (Salute).

Maria Elena Boschi sarà il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio al posto di Luca Lotti che ottiene l’incarico, senza portafoglio, per lo Sport.

Tra i ministri senza portafoglio ci sono anche Anna Finocchiaro ai Rapporti con il Parlamento, Enrico Costa agli Affari Regionali, Marianna Madia alla Semplificazione e Claudio De Vincenti alla Coesione territoriale e Mezzogiorno.

Il discorso di Gentiloni

«Ho fatto del mio meglio per formare un nuovo Governo nel più breve tempo possibile per aderire all’invito del Capo dello Stato e nell’interesse di stabilità delle nostre istituzioni alla quale guardano gli italiani» ha esordito Gentiloni.

«Il Governo come si vede anche dalla sua struttura proseguirà nell’azione di innovazione svolta fin qui dal Governo Renzi. Nel contempo si adopererà per facilitare il lavoro tra le forze parlamentari volto a individuare nuove regole per le leggi elettorali» ha aggiunto.

«Il Paese si è rimesso in moto in questi ultimi anni ma non possiamo ignorare il disagio di ceto medio e Mezzogiorno dove il lavoro è un’emergenza più drammatica che altrove e sarà la priorità per i prossimi mesi».

«La fiducia che chiederemo domani alle Camere ci permetterà di arrivare al Consiglio europeo di giovedi prossimo con un Governo pienamente attivo. Non vi nascondo certo le difficolta politiche che derivano dall’esito del referendum e dalla successiva crisi. Sono difficoltà alle quali dobbiamo far fronte. Il Governo si metterà al lavoro immediatamente con tutte le sue forze, concentrato per risolvere i problemi del Paese» ha concluso.

I prossimi passaggi

Il dato politico emerso al termine di questa fase è che si andrà avanti con la stessa maggioranza che aveva Renzi. Probabilmente senza i verdiniani, a meno di ulteriori colpi di scena e nuove trattative.

Gentiloni oggi ha concluso le consultazioni con tutte le forze politiche tranne Movimento 5 stelle e Lega Nord che non hanno voluto incontrare il premier incaricato.

Dalle opposizioni, come aveva affermato ieri l’ormai ex ministro degli Esteri, era arrivata una netta chiusura per il sostegno al nuovo esecutivo.

Ora i passaggi istituzionali prevedono il giuramento di Gentiloni che ci sarà stasera alle 20 e il passaggio di consegne della campanella con il suo predecessore, Renzi.

Poi ci sarà il voto di fiducia alla Camera e infine quello al Senato, con il punto interrogativo. A quel punto il nuovo Governo Gentiloni sarà nel pieno dei suoi poteri.