Il collezionismo sul web decolla grazie ai droni


La passione coinvolge un italiano su otto: ecco i settori che spopolano

La vendita dei droni traina il collezionismo sul web
La vendita dei droni traina il collezionismo sul web

ROMA – Alzi la mano chi non ha mai collezionato qualcosa! Pare che lo faccia almeno un italiano su otto. Alcuni sostengono che alla base di questo comportamento ci sia un desiderio di completezza e perfezione che il collezionista prova a raggiungere arricchendo la propria vetrina un pezzo dopo l’altro.

Quel che è certo è che contemplare la propria collezione di oggetti più o meno pregiati costituisce un valido antistress e una fuga da un mondo troppo frenetico e confuso.

Inoltre il collezionismo aiuta a coltivare nuove amicizie, per scambiare pezzi, venderli o acquistarli. Infatti, uno dei componenti essenziali nella compravendita di oggetti da collezione è l’incontro tra collezionisti per vedere i pezzi e trattarne la vendita.

Oggi, stando ad un’indagine condotta dal portale di annunci web Clasf, una parte di queste transazioni (il 4,98%) si è spostata sulla Rete.

Sono circa 350.000 infatti gli annunci annuali di collezionismo in Italia. Il settore che la fa da padrone è il modellismo (circa il 18% degli annunci riguardano questo settore).

Il collezionismo 2.0: modellismo in crescita, numismatica e filatelia in calo

Il collezionismo “classico” è in calo
Il collezionismo “classico” è in calo

A trainare il mondo del modellismo, soprattutto negli ultimi tempi, è la vendita di droni. Ben il 64,8% degli annunci sono infatti orientati alla compravendita di questi oggetti. Al secondo posto invece troviamo un “evergreen” del collezionismo: i treni e al terzo posto si colloca infine l’aeromodellismo.

Tuttavia non c’è solo il modellismo negli annunci dei collezionisti. Sul web molti annunci riguardano il modernariato (10,2%), con oggetti non solo risalenti agli anni ’50 e ’60 del Novecento, ma anche più recenti.

I cimeli degli anni ’80 ad esempio molto richiesti. Al terzo posto c’è l’editoria (8,5%) mentre numismatica e filatelia, storiche attività per collezionisti, fanno registrare numeri più bassi.

Probabilmente in questi ultimi due settori il rapporto personale e la possibilità di “toccare con mano” l’oggetto per effettuarne la valutazione, hanno ancora un valore preponderante, che difficilmente le transazioni web riescono a sostituire.

L’analisi di Clasf dà poi interessanti indicazioni sulle scelte dei collezionisti e su come hanno iniziato le loro collezioni. Nel 46,5% dei casi, ad esempio, una collezione nasce e cresce in modo naturale, senza la consapevolezza di collezionare un oggetto.

Accade ad esempio con le collezioni di scatole di latta o di bustine di zucchero che poi man mano si ampliano, prima coinvolgendo amici e conoscenti e poi cercando di allargare il giro di appassionati.

La maggior parte dei collezionisti interpellati (su un campione di 1000 utenti del sito) invece ha dichiarato di aver cominciato la propria collezione volontariamente, sapendo fin da subito cosa collezionare e con l’intento di farlo in modo sistematico e professionale.

Quel che è certo, è che sono tre le qualità che deve possedere un buon collezionista: precisione, pazienza e capacità di cogliere le opportunità, perché il pezzo pregiato potrebbe trovarsi ovunque, sommerso tra le cianfrusaglie in un affollato mercatino di provincia.

Collezionismo e…stranezze: c’è chi conserva le etichette di acqua minerale

Tra le collezioni più strane c'è quella di etichette di acqua minerale
Tra le collezioni più strane c’è quella di etichette di acqua minerale

Francobolli, monete e modellini: sono queste le tre principali passioni dei collezionisti italiani, senza contare le bambole (Barbie su tutte) o di fumetti.

Ci sono collezioni standard, con un altissimo numero di appassionati fedeli e collezioni che hanno fatto impazzire gli italiani per qualche anno per poi sparire.

Vi ricordate le collezioni di schede telefoniche? O quelle di Swatch? O le collezioni degli ovetti Kinder, dalle Tartallegre ai Coccodritti?

Ogni collezione ha una sua dignità, se non altro per l’impegno che il collezionista ci ha messo per riunire tutti i pezzi.

Ci sono però collezioni davvero strane, come quella di Jean-Francois V. che colleziona i cartelli con la scritta “Do not disturb” degli alberghi di tutto il mondo. È arrivato a quota 11.111 pezzi provenienti da 189 Paesi.

Anche l’Italia ha il suo momento di gloria in questa classifica: Lorenzo Pescini vanta infatti il record di etichette di acqua minerale con ben 5115 pezzi.

Marco Lovisco

Giornalista, consulente di marketing e scrittore.