Referendum: scende ancora la quota del “No”


Nelle lavagne dei bookmaker inglesi ora si gioca a 1,57. Il “Sì” ben oltre il raddoppio

Una manifestazione di Sinistra Italiana per il "No" al referendum
Una manifestazione di Sinistra Italiana per il “No” al referendum

ROMA – Il trionfo del Leicester in Premier League, la Brexit e la recente vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane sono lì a dimostrare che i pronostici, spesso, sono imprevedibili.

È quanto spera, con molta probabilità, anche il premier italiano Matteo Renzi in vista del referendum del 4 dicembre sulle riforme costituzionali.

Mentre la data del voto si avvicina, infatti, nelle lavagne dei bookmaker d’Oltremanica la quota del “No” alle riforme varate dall’esecutivo è in continua discesa.

Dopo la decisione del Tribunale di Milano, che ha rigettato i ricorsi presentati dal costituzionalista Onida confermando di fatto il voto per il 4 dicembre, il fronte dei contrari è ancora nettamente favorito.

Senza lo spostamento della data del referendum l’opinione dei bookmaker esteri sull’esito delle urne non è cambiata. Anzi: per i quotisti di Ladbrokes, come riporta Agipronews, il “No” resta l’opzione più probabile a quota 1,57.

All’inizio le giocate sulla bocciatura della riforma erano in lavagna a 1,73.

Il “Sì” alle riforme, allo stesso tempo, continua a salire nelle quote dei bookie e ora vale ben più del raddoppio (2,25).

La tendenza relativa al referendum su cui spingono i bookmaker è confermata anche dagli ultimi sondaggi.

Il recente “caso Trump” invita a prendere le intenzioni voto con le molle ma intanto secondo l’ultima rilevazione di Ixè per Agorà (Rai3) la forbice si allarga a tre punti percentuali.

Il “No” al pacchetto di riforme che porta il nome del ministro Boschi è al 40 per cento, contro il 37 dei favorevoli.