Sisma, il Codacons: «Attenzione a finto prosciutto di Norcia»


L’associazione denuncia la presenza sul mercato anche di lenticchie di Castelluccio falsificate

A Norcia il terremoto ha messo in ginocchio i produttori del famoso prosciutto
A Norcia il terremoto ha messo in ginocchio i produttori del famoso prosciutto

ROMA – Dopo il terremoto che ha devastato l’Italia centrale e alcuni comuni noti per le loro produzioni alimentari, come Norcia e Castelluccio di Norcia, sul web si sono moltiplicati gli appelli ad acquistare prodotti tipici dei territori colpiti.

Ma anche in questo caso sono in agguato speculatori pronti ad approfittare della tragedia per lucrare sulla pelle dei cittadini.

Lo denuncia il Codacons, che segnala la presenza sul mercato di finti prosciutti di Norcia e lenticchie di Castelluccio falsificate.

«Alcune produzioni alimentari tipiche dei territori colpiti dal sisma sono tornate in questi giorni alla ribalta, anche a causa dei gravi danni subiti dalle aziende locali che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro» spiega il Presidente Carlo Rienzi.

«In particolare il prosciutto di Norcia e la lenticchia di Castelluccio sono senza dubbio i prodotti alimentari più citati in questi giorni e molti consumatori, come forma di sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto, hanno deciso di acquistarli» aggiunge.

«Peccato però che sul mercato siano presenti molti casi di “falsi”, con prosciutti di altra provenienza venduti come “di Norcia”, e lenticchie sfuse o in sacchetti attribuite al territorio di Castelluccio ma senza alcuna certezza circa la loro reale provenienza» prosegue Rienzi.

«Per tale motivo invitiamo i cittadini alla massima attenzione, e ad evitare gli speculatori sempre in agguato, ricordando che è possibile riconoscere i veri prosciutti di Norcia e le vere lenticchie di Castelluccio grazie al marchio I.G.P. (indicazione geografica protetta) apposti su entrambi i prodotti. Riconoscimento che, oltre ad essere garanzia di qualità, premia anche il ruolo che Norcia ha avuto nel tempo e continua ad avere nella produzione e promozione di questi prodotti tipici» conclude Rienzi.