Terremoto Norcia, secoli di scosse


Il sisma più antico della zona risale al dicembre 1328

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ROMA – Dopo l’evento di ieri, 30 ottobre, alle 07:40 ora italiana di magnitudo M 6.5 sono stati localizzati circa 200 eventi sismici nella zona al confine tra Marche e Umbria. L’area interessata dalle repliche (aftershocks) del terremoto di ieri comprende un settore che si estende per circa 30 km, da Accumoli a sud fino a Visso a nord. Riprende quindi la parte settentrionale del sistema di faglie che si era attivato con il terremoto del 24 agosto e interessa anche la parte meridionale della struttura attivata il 26 ottobre.

Riguardo alla sismicità storica della regione, valgono le considerazioni fatte per i terremoti precedenti. Il terremoto di ieri (30 ottobre 2016, ore 7.40 italiane) localizzato nella zona a cavallo tra le province di Perugia e di Macerata ha interessato l’area già colpita dalle scosse del 24 agosto e 26 ottobre 2016. L’area interessata dalla sequenza diventa così più ampia estendendosi da Leonessa fino alla provincia di Ancona. Le località più importanti dell’area vicino all’epicentro del 30 ottobre sono i Comuni di Norcia, Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera e Pieve Torina, tutti comuni caratterizzati da valori di pericolosità sismica alta e molto alta.

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La storia sismica

La storia sismica dell’area (eventi con I=5.5 MCS) è ricca di eventi importanti anche se la maggior parte di essi risulta avvenuto a partire dal Settecento. La povertà delle conoscenze dei tempi antecedenti è tipica delle zone montane e poco abitate, cui la storiografia ufficiale dedica poca attenzione perché in genere più concentrata sugli avvenimenti riguardanti le città, quali centri del potere politico, culturale e economico.

Secondo il catalogo sismico CPTI15, diversi terremoti hanno più volte devastato Norcia, Visso e tutte le località che ricadono nell’area nursina (DBMI15). Il terremoto più antico risale al dicembre 1328 (Mw 6.5) ed ebbe effetti valutati al grado 9-10 MCS a Norcia e di 9 MCS a Visso.

Un altro evento importante è quello del 12 maggio 1730 (Valnerina, Mw 6.0) che ebbe effetti del grado 9 a Norcia, danneggiando diffusamente tutta l’area tra Visso e Leonessa, nel reatino. Vanno ricordati anche il terremoto del 27 giugno 1719 (Mw 5.6) sempre nei pressi di Preci, dove raggiunse effetti di grado 8 MCS, e quello del 22 agosto 1859 con intensità a Norcia pari al 8-9 grado.

Ma il terremoto più importante dell’area della Valnerina è quello del 14 gennaio 1703 (Mw 6.9), un evento catastrofico che devastò decine di paesi nell’Appennino umbro-reatino e fece danni più lievi ma diffusi anche a Roma. Norcia venne rasa al suolo, come Cittareale, Accumoli, Antrodoco e molte altre località tra la Valnerina e il reatino. Infine citiamo il terremoto del 19 settembre 1979 (Mw 5.8), l’ultimo fra quelli significativi della Valnerina, causò a Norcia danni gravi (8 MCS), ed effetti di grado 7 MCS a Preci e a Visso, e di 6-7 sia a Ussita che a Castelsantangelo sul Nera.

Per quanto riguarda la sismicità recente, si ricorda come l’area interessata sia ubicata tra la zona attivata con la sequenza sismica del 1997 in Umbria-Marche e a sud quella dell’Aquila del 2009.