Battaglia Mosul, Europarlamento appoggia forze anti Isis


In una risoluzione non vincolante Strasburgo conferma il sostegno alle forze di liberazione

Peshmerga curdi e truppe irachene in marcia verso Mosul
Peshmerga curdi e truppe irachene in marcia verso Mosul

ROMA – Mentre a Mosul, la città irachena accerchiata da giorni, continua la battaglia per la cacciata dei jihadisti ancora asserragliati all’interno l’Europarlamento in una risoluzione non vincolante conferma il proprio appoggio alle forze anti Isis.

Nel testo della risoluzione, approvata con 488 voti a favore, 11 contrari e 128 astensioni, i deputati sostengono l’operazione avviata dall’Iraq e supportata dalla Coalizione globale anti-Isis e dalle forze Peshmerga del governo regionale curdo, per la liberazione di Mosul, roccaforte del Califfato dal 2014.

Nella risoluzione Strasburgo invita le autorità irachene a compiere ogni sforzo per proteggere i civili, gli ospedali e le scuole di Mosul. “Le atrocità e i genocidi ad opera dell’Isis nei confronti dei cristiani, degli yazidi e di altre minoranze etniche e religiose dovrebbero essere portati all’attenzione della Corte penale internazionale” si legge nel testo.

Gli eurodeputati, inoltre, sono profondamente preoccupati dalle “continue segnalazioni che denunciano l’uso, da parte dell’Isis, di bambini, anziani, donne e persone vulnerabili come scudi” e condannano la violenza estrema diffusasi su tutto l’Iraq.

Nel testo, si afferma inoltre che i jihadisti stanno commettendo un genocidio nei confronti dei cristiani, degli yazidi e di altre minoranze, e si invitano gli Stati membri dell’Unione a esercitare pressioni in vista di un deferimento alla Corte penale internazionale.

Per gli europarlamentari, poiché a Mosul oltre 1,5 milioni di persone sono a rischio imminente di sfollamento, le autorità irachene devono adottare misure concrete per proteggere i civili e prendere tutte le precauzioni possibili per evitare vittime civili e violazioni dei diritti umani durante l’offensiva.

Si esortano tutte le parti del conflitto ad aprire corridoi umanitari, a garantire assistenza e a istituire un meccanismo di monitoraggio da parte di terzi nel quadro delle Nazioni Unite.

L’Unione europea ha finora fornito 134 milioni di euro in aiuti umanitari all’Iraq, 50 dei quali destinati a Mosul. Nel testo, si invitano gli Stati membri ad “adoperarsi maggiormente per la stabilizzazione delle zone liberate”.

Poiché il nord dell’Iraq ha una storia di diversità etnico-religiosa, i deputati chiedono anche alla comunità internazionale di sostenere un assetto post-bellico sostenibile e inclusivo e una provincia autonoma comprendente la piana di Ninive, Sinjar e Tal Afar.