Piante attaccate da parassiti: nuove norme europee per prevenire focolai


Eurodeputati intensificano la lotta conto l’afflusso di parassiti verso l’Unione

I castagni sono attaccati dal cinipide galligeno, uno dei parassiti che minacciano le colture
I castagni sono attaccati dal cinipide galligeno, uno dei parassiti che minacciano le colture

ROMA – Non ci sono solo le cimici provenienti dall’Asia a far preoccupare agricoltori e comuni cittadini. Negli ultimi anni, infatti, l’Italia e l’Europa sono minacciate da un numero sempre maggiore di parassiti provenienti da Paesi extra Ue che minacciano le colture.

L’Europarlamento scende in campo per arginare il problema e oggi ha approvato nuove norme comunitarie per aiutare a prevenire in Europa la diffusione dei parassiti nelle piante, come ad esempio la Xylella fastidiosa negli oliveti, e per arginare i potenziali focolai.

Il nuovo regolamento introduce nuovi meccanismi preventivi di risposta rapida per l’importazione sospetta di piante, intensifica gli sforzi di sorveglianza sui parassiti nell’Ue e richiede a tutti gli Stati membri di elaborare piani di emergenza per le epidemie.

«I parassiti e le malattie non rispettano i confini nazionali. Ecco perché è così importante avere norme in tutta l’Ue per la protezione della nostra agricoltura, orticoltura e silvicoltura, attraverso un approccio proporzionato e basato sul rischio, che preveda un più rapido processo decisionale, un’azione più rapida e una migliore cooperazione tra gli Stati membri», ha affermato la relatrice Anthea McIntyre (ECR, UK).

«Nuovi parassiti e malattie emergono continuamente e la globalizzazione, il cambiamento climatico e il commercio aumentano il rischio di future epidemie. Come continente, le nostre difese sono forti solo se anche l’anello più debole lo è», ha aggiunto.

Ma cosa cambia con la nuova normativa? Innanzitutto è prevista l’introduzione di un meccanismo di valutazione preliminare per identificare rapidamente le piante e i prodotti vegetali provenienti da Paesi terzi che potrebbero rappresentare rischi nuovi, un alto tasso di parassiti o altri rischi per la salute delle piante che autorizzi la Commissione europea a vietarne l’ingresso nell’Ue.

Prevista anche l’estensione della richiesta del certificato fitosanitario per tutte le piante e i prodotti vegetali provenienti da Paesi terzi, indipendentemente dal fatto che essi siano importati da operatori professionali, da clienti dei servizi postali, da clienti internet o da passeggeri nei loro bagagli. Saranno esentati solo i viaggiatori privati che importano piccole quantità di piante a basso rischio.

Il sistema di “passaporto delle piante” è esteso a tutti i movimenti di piante per coltivazione all’interno dell’UEe comprese quelle ordinate tramite vendita a distanza. Saranno esentati solo i prodotti forniti direttamente agli utenti finali non professionisti, come ad esempio i giardinieri non professionisti.

Tutti gli Stati membri devono istituire programmi di indagini pluriennali per garantire la tempestiva individuazione di parassiti pericolosi e piani di emergenza per ogni parassita in grado di entrare nel loro territorio.

Le autorità degli Stati membri possono imporre misure di eradicazione anche in luoghi privati, in modo da eliminare tutte le fonti di infestazione, ma solo nella misura necessaria per tutelare l’interesse pubblico.

I coltivatori che subiscono misure di eradicazione necessarie per eliminare parassiti specifici potranno beneficiare di un equo compenso.

Il testo concordato dai negoziatori del Parlamento e del Consiglio nel dicembre 2015, approvato dal Consiglio nel luglio 2016 e ora dal Parlamento in seconda lettura, deve ancora essere firmato e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue prima che possa entrare in vigore, 20 giorni dopo. Il regolamento diventa applicabile dopo 36 mesi.