Omicidio di Ilaria Alpi, assolto Hassan


La madre, di Ilaria: “E’ come fossero morti di caldo. Contenta per Hassan, ma la verità non l’avremo mai”.

Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin
Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin

ROMA – L’assoluzione con formula piena per non aver commesso il fatto è stata chiesta e ottenuta durante il processo di revisione per Hashi Omar Hassan dal sostituto procuratore generale di Perugia, Dario Razzi.

Hassan, unico condannato per il duplice omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, ha chiesto e ottenuto tramite i suoi legali, la revisione del processo dopo che una giornalista di ‘Chi l’ha visto’ aveva intervistato il suo principale accusatore: il somalo Gelle, che aveva confessato di aver mentito indicandolo sulla scena del delitto. A proposito di Gelle il pg ha sottolineato la totale “inattendibilità”.

I giudici della Corte d’Appello di Perugia, che assolvendo Hassan hanno accolto le richieste di tutte le parti del processo, hanno anche disposto la revoca di qualsiasi altra limitazione personale che era stata inflitta all’uomo di origine somala. Hassan, dopo avere scontato 16 dei 26 anni di carcere, era infatti in affidamento ai servizi sociali.

Mi sento bene perché finalmente, dopo tanti anni di ingiusto carcere, sono un uomo libero di cercare la mia famiglia, che non vedo da 19 anni”, ha detto l’uomo. “Adesso mi aspetto che trovino i veri responsabili dell’omicidio anche se con me hanno 19 anni, e questo è un vero problema”.

Oggi Hassan era in aula insieme alla madre di Ilaria Alpi, Luciana, che ha sempre sostenuto la sua estraneità al duplice delitto. La donna, è molto amareggiata e depressa per la figlia. “E’  come se lei e Miran Hrovatin fossero morti per il caldo che faceva a Mogadiscio. La verità non l’abbiamo e secondo me non l’avremo mai“.

La vicenda

20 MARZO 1994 – Un commando somalo uccide a Mogadiscio la giornalista Ilaria Alpi, inviata del Tg3 Rai in Somalia, e l’operatore tv Miran Hrovatin. Erano nel corno d’Africa per seguire la guerra tra fazioni che stava insanguinando il Paese africano e la missione Onu “Restor Hope” lanciata dagli Usa con l’appoggio di numerose nazioni alleate compresa l’Italia, per porre fine alla guerra interna e ristabilire la legalità nello scenario somalo. Sul luogo dell’agguato, come mostrano le immagini girate dall’operatore della tv americana ABC Carlos Mavroleon, è presente l’imprenditore italiano Giancarlo Marocchino, che a caldo dichiara: “Non è stata una rapina. Si vede che sono andati in certi posti che non dovevano andare”.

22 MARZO 1994 – Le salme di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin arrivano nella notte a Roma, all’aeroporto militare di Ciampino.

Per approfondire la vicenda: http://www.ilariaalpi.it/?page_id=5833