Cinquemila al compleanno di Dodò


Al compleanno di Dodò 5.000 presenze
Migliaia di studenti tagliano il centro città al grido “buon compleanno Dodò”

Crotone- Un compleanno veramente speciale, quellodi Dodò. Un diciottesimo che segna un record di presenze ma lo contraddistingue per il messaggio contro la mafia. Pur essendo il festeggiato in paradiso

Cinquemila, forse anche di più, hanno circondato la famiglia di Domenico Gabriele, Dodò per gli amici, che sette anni fa giovane undicenne, fu ucciso da un attacco criminale mentre giocava in un campetto di calcio. Lo adorava, il calcio, fin da piccolo e proprio su un campo di gioco ci ha lasciato i sogni a soli 11anni, assassinato per sbaglio. Un regolamento di conti tra n’drine. Brutte storie di potere del territorio, di estorsioni e spaccio. Muore dopo tre mesi di coma il 20 settembre del 2009.

Tante vittime della mafia e lo scarso coraggio di ribellarsi ad un sistema radicato come un carcinoma, incollato alla pellaccia di una terra che poche volte cerca di alzare il capo. È un ulteriore offesa all’intelligenza; che in tanti accolgono consapevoli e senza nulla proferire, magari anche con un pizzico di rassegnazione. Ma c’è qualcuno che non si ferma, che cerca di farsi strada chiedendo giustizia. Un diciottesimo anno è un evento che determina un approdo importante. Chi non lo ricorda. C’è chi lo festeggia vivendolo, mentre c’è chi lo vive, attraverso agli altri.

A Crotone, i familiari di Dodò lo hanno voluto festeggiare con i compagni di scuola e con tanta gente venuta non solo dalla provincia di Crotone. Partendo dal Palamilone fino in Piazza della Resistenza dove un palchetto era lì a fare da testimonial. In prima fila le istituzioni, tutte, sindaci della provincia, scuole in rappresentanza d’ogni dove! La scuola, appunto! Una grande famiglia, che dovrebbe arricchire ore modulari di legalità. Il diritto del pensiero e lotta ai lati scuri della società dove la fa da padrona la mafia e con essa il sistema mafioso, di cui ne beviamo ogni giorno, tossine senza servirsi di antidoti. Sono proprio loro, i giovani che devono assurgere al compito di combatterla, di allontanarla al fine di essere liberi.

Angela Napoli, membro della commissione parlamentare antimafia
Angela Napoli, membro della commissione parlamentare antimafia

Sul palco tanti ospiti

Al grido “Viva la scuola è l’unico modo per combattere le mafie” si riaccende, ma forse non si è mai spenta, la rabbia verso un territorio che non riesce a guarire. Diventando sempre più debole senza la presenza dello Stato.

Don ciotti cita padre Francesco che quando venne sulla piana di Sibari ha detto della d’ndrangheta “questo male va combattuto allontanato, bisogna dirgli di no. E noi siamo qui, per dirgli di no. Combatterlo! ma attenzione ha anche detto ascoltate queste parole e fatele vostre”

“Francesco” continua don Ciotti” ha detto in più circostanze bisogna prendere dolorosa coscienza e osare trasformare in sofferenza personale quello che accade al mondo e bisogna riconoscere qual è il contributo che ciascuno può dare”.

ciotti
Don Ciotti

Giovanni Gabriele, padre di Dodò, dà il benvenuto a tutti “grazie di cuore, ho la possibilità di non vederlo fisicamente mio figlio, ma attraverso voi posso dirgli buon compleanno”. La lettera di Francesca viene letta. Parla del suo angelo. La disperazione di una mamma ancora accesa.

108 vittime delle mafie vengono ricordate. A farlo con la lettura dei nomi. Incomincia il Prefetto di Crotone dottor Vincenzo De Vivo, l’ex prefetto Panico, per ricordarci la verità e la giustizia.

genitori, parenti vittime di mafia
Genitori e parenti vittime di mafia

Compagni di scuola in una performance diretta da un coordinatore di Libera Giovanni Esposito, intrattengono la platea con il racconto teatrale della storia di Dodò.

L’Onorevole Angela Napoli partecipe come sempre “la presenza di tutti noi sia più che dovuta, la giornata deve essere difesa deve rimanere nel cuore di tutti noi”. L’educazione tra i banchi tra i giovani, smuovere le mentalità, far capire i giovani che crescere all’insegna della legalità, rende libero l’uomo.

Ada cosco