Biglietti Coldplay rivenduti, Codacons: «Siae arriva tardi»


L’associazione interviene dopo il ricorso presentato dalla Siae

Sul fenomeno del secondary ticketing la Siae ha presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale Civile
Sul fenomeno del secondary ticketing la Siae ha presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale Civile

ROMA – Non si placano le polemiche degli appassionati di musica e di concerti dopo il caso dei biglietti per il concerto dei Coldplay in programma a luglio 2017 a Milano, acquistati da società e rivenduti a cifre folli.

Sul fenomeno della rivendita dei biglietti dei concerti, il cosiddetto “secondary ticketing”, che si è riproposto anche per l’evento dei Coldplay, è intervenuta anche la Siae che ha presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale Civile.

L’obiettivo è tutelare sia i diritti dei propri associati che i consumatori (soprattutto i più giovani), che si ritrovano a pagare anche fino a 10 volte in più i ticket di ingresso sul mercato parallelo.

«Lo chiamano secondary ticketing ma in realtà si tratta di bagarinaggio. È una vergogna che danneggia gravemente i consumatori ma anche gli autori e tutti i titolari del diritto d’autore» afferma Gaetano Blandini, Direttore generale di Siae.

«Da alcuni anni stiamo tentando di perseguire questo fenomeno, un vero e proprio cancro per il settore, ma al momento non abbiamo gli strumenti per estirparlo» aggiunge.

Siae è stata quindi costretta a ricorrere d’urgenza alle Autorità e ha interessato della questione anche l’Agenzia delle Entrate per eventuali attività mirate.

«ll fatto che alcuni grandi organizzatori di concerti abbiano acquisito la proprietà di siti web di secondary ticketing suscita un forte imbarazzo per una innaturale commistione di interessi che è nostro dovere segnalare alla magistratura» spiega ancora il Dg di Siae.

Il Codacons che ha presentato un esposto alla Procura di Milano e all’Antitrust, in merito ai biglietti del concerto a San Siro dei Coldplay, parla però di intervento tardivo della Siae.

«Il fenomeno è noto da tempo, ed è venuto a galla solo grazie alla denuncia del Codacons, che rappresenta migliaia di consumatori di musica che in massa si sono rivolti all’associazione denunciando l’abnorme rincaro dei biglietti sui siti di secondary ticketing» spiega il presidente Carlo Rienzi.

«Per questo l’intervento della Siae appare tardivo: in sostanza si chiude la stalla dopo che i buoi sono già scappati. È necessario invece prevenire la piaga del bagarinaggio online, attraverso provvedimenti ad hoc come i biglietti nominali e limiti sul numero di tagliandi acquistabili presso le rivendite ufficiali. Ciò sanzionando quei siti che, come nel caso del concerto dei Coldplay, speculano vendendo biglietti fino a 6000 euro l’uno» conclude Rienzi.