Fabrizio Corona torna in carcere: sequestrati 1,7 milioni di euro


E’ accusato di intestazione fittizia di beni. Per il gip, ha anche conto in Austria con oltre 1 milione

Insieme a Corona è stata arrestata anche Francesca Persi, titolare dell'Atena
Insieme a Corona è stata arrestata anche Francesca Persi, titolare dell’Atena

ROMA – La Squadra Mobile di Milano ha eseguito oggi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta dalla Dda di Milano ed emessa dal Gip di Milano, nei confronti di Fabrizio Corona e Francesca Persi, amministratrice della società Atena, per il reato di fittizia intestazione di beni dopo il ritrovamento e il sequestro di 1,76 milioni di euro scoperti in casa della collaboratrice dell’ex re dei paparazzi.
Per Corona, inoltre, l’ipotesi di accusa è aggravata dall’aver commesso il fatto mentre era affidato ai servizi sociali. La richiesta di arresto è stata avanzata dal pm della Dda di Milano Paolo Storari e firmata dal gip Paolo Guidi.

“Fabrizio Corona ha sempre detto di essere pronto a pagare le tasse per quei soldi guadagnati con il suo lavoro” ha commentato il legale di Corona, Ivano Chiesa. Invece, è arrivata la revoca dell’affidamento in prova e “un’ordinanza di custodia cautelare in carcere”.

Il procuratore aggiunto della Dda Ilda Boccassini e il pm Paolo Storari, che hanno chiesto e ottenuto l’arresto di Corona per intestazione fittizia di beni in relazione al sequestro di 1,7 milioni di euro in contanti che risale ai primi di settembre, hanno contestato all’ex agente fotografico la “professionalità nel reato”, prevista nell’articolo 105 codice penale. Nel frattempo, il magistrato di Sorveglianza Giovanna Di Rosa ha sospeso l’affidamento in prova per Corona.

Un conto in Austria

Inoltre, Fabrizio Corona avrebbe un conto in Austria sul quale sarebbe stata depositata una cifra che va dal milione e il milione e mezzo di euro. Sono i calcoli del Gip Guidi riportati nell’ordinanza eseguita questa mattina nei confronti anche di Francesca Persi. La donna avrebbe portato i soldi cash, frutto dell’attività in nero, in diversi viaggi oltreconfine. Sulla vicenda è stata avviata una rogatoria. Come emerge dall’ordinanza del gip Guidi, il conto in Austria è uno degli elementi su cui si fondano le esigenze cautelari. Altro elemento, legato all’inquinamento probatorio, sono le pressioni che Corona avrebbe esercitato in particolare su una delle sue ex collaboratrici affinché non raccontasse al procuratore aggiunto Ilda Boccassini e al pm Paolo Storari dei presunti pagamenti in nero delle sue serate nelle discoteche e locali della movida sparsi in Italia. Pagamenti di cui hanno riferito in Procura una serie di persone che hanno lavorato con l’ex fotografo in quest’ultimo anno, una delle quali ha anche denunciato, spaventata, di essere stata presa di mira da lui.