Botteghe artigiane si svuotano di apprendisti


Cgia di Mestre: dal 1970 ad oggi sono scesi da 721mila a 410mila

L'area geografica più colpita dalla moria di apprendisti è stata il Mezzogiorno (-61%)
L’area geografica più colpita dalla moria di apprendisti è stata il Mezzogiorno (-61%)

ROMA – I maestri artigiani sono rimasti senza allievi. Dal 1970 ad oggi, infatti, sono crollati gli apprendisti presenti nel nostro mercato del lavoro che sono diminuiti del 43%. Se in pieno boom economico superavano le 721.000 unità, l’anno scorso sono scesi a quasi 410.000 occupati.

A lanciare l’allarme è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre che sottolinea come in questi ultimi 45 anni il trend è stato altalenante e, in linea generale, condizionato dalle crisi economiche: quelle sopraggiunte verso la metà degli anni ’70 e all’inizio degli anni ’80 e ’90 e quella iniziata nel 2008.

Ad incidere sono state anche le novità legislative, in particolare la riforma Treu del 1997 che ha elevato l’età per utilizzare questa tipologia contrattuale estendendola anche ad altri settori produttivi, e il bonus assunzioni introdotto da Renzi. Tuttavia, l’andamento sul lungo periodo evidenzia il deciso calo di questa tipologia contrattuale.

Altrettanto pesante, segnala ancora la Cgia, è stata la contrazione del numero degli apprendisti occupati nel settore dell’artigianato che, a partire dalla metà degli anni ‘50, ha formato professionalmente intere generazioni di giovani operai, molti dei qua sono diventati artigiani o piccoli imprenditori di successo.

Dall’inizio della crisi (2009) al 2015, ad esempio, gli apprendisti occupati nelle aziende artigiane sono diminuiti del 45%. La ripartizione geografica più colpita da questa moria è stata il Mezzogiorno (-61%), seguono il Centro (-44%), il Nordovest (-43%) e il Nordest (-33%).

Nell’ultima crisi che ha colpito il Paese, il calo, seppur più contenuto, ha riguardato tutti i settori. Sempre tra il 2009 e il 2015, infatti, la contrazione media a livello nazionale è stata del 31%.

Per quanto concerne i settori produttivi la riduzione più importante degli apprendisti è avvenuta nelle costruzioni. Tra il 2009 e il 2015 la contrazione in questo settore è stata del 65%. Pesante anche la riduzione registrata nelle attività finanziarie (-54 %), nel commercio (-34%) e nei trasporti (-33%).

«Al di là della necessità di rilanciare la crescita e conseguentemente anche l’occupazione, è necessario recuperare la svalutazione culturale che ha subito in questi ultimi decenni il lavoro artigiano. È vero che attraverso le riforme della scuola avvenute in questi ultimi anni, il nuovo Testo unico sull’apprendistato del 2011 e le novità introdotte con il Jobs act, sono stati realizzati dei passi importanti verso la giusta direzione» afferma il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo.