La metà degli insegnanti è insoddisfatta della scuola


Lo rivela un sondaggio su un campione di mille docenti

Il 51% degli insegnanti si ritiene professionalmente sottovalutato
Il 51% degli insegnanti si ritiene professionalmente sottovalutato

Roma – Professionalmente sottovalutati e non opportunamente apprezzati a livello sociale. Si sentono così il 51% degli insegnanti italiani, in attesa degli effetti della “Buona Scuola”.

A rivelarlo, alla vigilia della Giornata internazionale del docente promossa dall’UNESCO che si celebra domani, è un sondaggio condotto su un campione di mille insegnanti realizzaro da ProntoPro.it (www.prontopro.it).

Ad essere insoddisfatti sono soprattutto gli insegnanti uomini (59,4% del totale) e quelli che risiedono nel Centro Italia (54,5%). Le docenti di sesso femminile che si dichiarano insoddisfatte sono invece il 44,4% di quelle intervistate.

Merita un capitolo a parte la questione dell’utilizzo della tecnologia in aula, sempre più fondamentale per l’insegnamento. Oggi la quasi totalità degli insegnanti utilizza elementi tecnologici anche se, nella maggior parte dei casi (55,36%), si tratta di strumenti base (il computer) e spesso piuttosto datati.

Le lavagne interattive (o LIM), fondamentali ad esempio nel moderno insegnamento delle lingue straniere, sono utilizzate da meno del 10% dei docenti (9,52%), mentre solo il 7,14% degli insegnanti intervistati dichiara di avere in dotazione un tablet.

Scorrendo i numeri del sondaggio colpisce, purtroppo, la profonda differenza fra le aree del nostro Paese in merito alla diffusione di mezzi tecnologici per la didattica. Chi usa il computer per insegnare, nel 60% dei casi risiede al Nord, nel 23% al Centro e nel 17% al Sud.

Le lavagne LIM sono installate nel 62,5% dei casi in scuole settentrionali, nel 25% in quelle del Centro Italia e solo nel 12,5% dei casi in istituti meridionali. Numeri confermati anche se si considerano i tablet, che vengono usati nel 57% da insegnanti del Nord, nel 29% da insegnanti del Centro e solo nel 15% da docenti che operano in Istituti scolastici meridionali.

Molti studiosi hanno sostenuto che l’eccessivo utilizzo dei device di questo tipo può essere in realtà addirittura negativo perché un impiego esclusivo e massiccio a scapito dei metodi tradizionali può causare gravi difficoltà non solo negli stili di scrittura e nelle grafie, ma anche nelle capacità di coordinamento dei pensieri logici oltre che la non abitudine a sfruttare le proprie capacità mnemoniche.

In parte anche i docenti sembrano d’accordo; sebbene la stragrande maggioranza di quelli intervistati (97,5%) sostengano che l’uso di risorse digitali sia utile per migliorare il sistema scolastico italiano, il 40% afferma comunque che non si tratta dell’elemento prioritario. Prima, insomma, pensiamo agli insegnanti.