Costo esorbitante Sofosbuvir: presentato esposto


Codacons in campo per i costi del farmaco anti Epatite C

Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. L'associazione ha presentato un esposto sul caso del
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi

ROMA – Il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti sul controverso caso del farmaco contro l’Epatite C denominato Sofosbuvir.

La vicenda è stata al centro di numerose proteste, sfociate in interrogazioni parlamentari al Ministero della salute, ma della questione sembra non si riesca a venirne a capo.

In Italia un ciclo completo di cura con il Sofosbuvir varia dai 40 ai 45mila euro – si legge nell’esposto presentato dall’associazione –. Un costo che non ha eguali nel mondo: basti pensare che in Egitto la stessa cura costa circa 800 euro”

“Questo perché il Ministero della salute egiziano è riuscito a stipulare un accordo con la casa farmaceutica produttrice del farmaco. Il prezzo del medicinale in questione appare inoltre abnorme rispetto al costo di produzione dello stesso, che non supererebbe i 300 euro” prosegue il Codacons.

Nonostante da più parti siano arrivate richieste di interventi per abbassare il prezzo del farmaco contro l’Epatite C, malattia che coinvolge circa 800mila italiani, da Ministero della Salute e Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, finora non sono giunte adeguate risposte secondo il Codacons.

“Oggi la situazione è la seguente: da un lato un immenso spreco di risorse pubbliche e un enorme arricchimento per l’azienda farmaceutica produttrice del Sofosbuvir, considerato che la cura per i casi più gravi è interamente a carico del SSN. Dall’altro una violazione del diritto alla salute per chi, non rientrando nei casi in cui il farmaco è a carico dello Stato, è costretto ad acquistarlo privatamente con costi proibitivi” spiega l’associazione.

Per tale motivo il Codacons si è rivolto alla Corte dei Conti, chiedendo di aprire una indagine urgente allo scopo di verificare eventuali sprechi di risorse pubbliche a danno della collettività, e ripercussioni negative per l’Erario, e le connesse responsabilità di Aifa e del Ministero della salute.