“Si prega di venire già mangiati”, nel parlato si può dire


Lo stabilisce l’Accademia della Crusca e il linguista Serianni

Nel parlato si dice anche "sono bevuto"
Nel parlato si dice anche “sono bevuto”

ROMA – “Si prega di venire già mangiati”. Oramai si sente spesso nel linguaggio parlato. Ma in italiano è corretto o no? A questo hanno risposto, negli anni, alcuni tra i più importanti linguisti italiani. Luca Serianni, professore ordinario di Storia della lingua italiana all’università La Sapienza di Roma, è intervenuto su ‘La Crusca per voi’.

“Una ventina d’anni or sono Tullio De Mauro rispose a un quesito analogo in una rubrica giornalistica… Non trovano cittadinanza nei vocabolari (salvo errore), forse perché d’uso prevalentemente parlato e assai scherzoso, i fratelli di ‘bevuto’, ‘cenato’, ‘pranzato’ e perfino il cannibalesco “mangiato” sempre con valori attivi”, si legge.

“Alle loro spalle si intravede l’ombra augusta della tripletta latina cenatus, pransus e potus, participi passati di ceno, prandeo e poto, con valore attivo»). A qualche anno di distanza, la situazione non è mutata: solo bevuto è registrato dai dizionari nell’accezione di ‘ubriaco‘…”, aggiunge.

Insomma, “si può osservare che mangiato in senso attivo è possibile soltanto nella lingua parlata e in registro scherzoso; in un invito a una riunione – dunque nell’italiano scritto e per giunta in un registro formale – non ci aspettiamo certo di trovare un uso del genere. Oltretutto è anche una questione di buon senso: se nel cartoncino d’invito non c’è una menzione esplicita (del genere di ‘Segue rinfresco’, ‘Buffet’ o simili), s’intende che non è prevista nessuna refezione: che gli intervenuti vogliano venire dopo aver mangiato oppure a digiuno è affar loro”.