Calabria da sogno, l’elicottero per un matrimonio favoloso a Nicotera


Il caso di Nicotera salito alla ribalta delle cronache nazionali

elicottero-nicotera

Nicotera (VV) – È la terra dei più “potenti indomabili”, carogne spicciole e padroni persino del corpo altrui. Una Calabria che ha tanto da raccontare e poco da manifestare. Ma anche un patrimonio di storia e ricchezze naturalistiche che il buon Padre ha elargito su questa fetta di penisola incompresa e violata dagli uomini. Certi uomini, gli altri stanno a guardare. E la storia appena mal digerita dalla gente del Sud l’abbiamo sentita tutti. Un ulteriore smacco alla civiltà. Alla legalità.

Emerge soprattutto l’arroganza che continua a dimostrare la n’drangheta che serpeggia in ogni pertugio, in ogni stanza, su ogni viottolo o super strada calabrese, in barba allo Stato.

In due lustri il comune sciolto per infiltrazioni mafiose

Nel 2005 il comune di Nicotera è stato sciolto per infiltrazione mafiose. La stessa cosa cinque anni dopo, nel 2010. E adesso spunta un matrimonio alla Padrino, e si presume che ci sia una connessione con i vertici delle cosche mafiose che hanno dato il loro benestare affinché “il matrimonio s’abbia a fare”. E che sia glamour: un pizzico di fascino ed eclatante spettacolo di cui “devono parlarne tutti”, insomma “sarà indimenticabile”, così è stato. Se ne ricorderanno per un bel pezzo anche gli invitati, circa 600, tra loro persone probabilmente vicini ai potenti del clan dei Mancuso capi nel territorio di Vibo Valentia.

Il Procuratore di Vibo parla di fatto gravissimo

Non solo la Procura di Vibo Valentia, ma anche la Dda di Catanzaro indagherà per chiarire tutti i risvolti ancora nascosti nel caso dell’elicottero atterrato nella piazza di Nicotera per far scendere i due giovani sposi. E la magistratura vibonese che ha chiamato in causa i colleghi dell’antimafia, in virtù della presunta presenza di personaggi vicini alla cosca del posto. Intanto, ci sono i primi indagati. Massimo riserbo da parte del procuratore facente funzioni di Vibo Michele Sirgiovanni, che l’ha definita un’azione gravissima, sul numero e sull’identità, ma si sa che i reati per i quali si procede sono abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio. Di certo c’è che nei giorni scorsi sono stati sentiti dai carabinieri il sindaco Franco Pagano – che ha partecipato al ricevimento nuziale – il comandante della polizia municipale ed il responsabile dell’ufficio tecnico. Il magistrato ha parlato di “plurimi illeciti a livello amministrativo”.