Sì al referendum dell’ambasciata Usa: è bufera


Le affermazioni del diplomatico Phillips scatenano il fronte del No

L'ambasciatore americano finito nella bufera per il suo appoggio al "Sì" al referendum
L’ambasciatore americano finito nella bufera per il suo appoggio al “Sì” al referendum

ROMA – Saranno le urne a decretare se l’endorsement, neppure troppo implicito dell’ambasciatore americano John Phillips al sì al referendum segnerà un punto a favore del premier Renzi o si rivelerà controproducente.

Intanto però le frasi pronunciate da Phillips («Il No al referendum sarebbe un passo indietro per gli investimenti stranieri nel vostro Paese») hanno scatenato una bufera nel panorama politico italiano.

Il fronte che si oppone al pacchetto di riforme varato dal Governo Renzi e sul quale gli italiani saranno chiamati ad esprimersi, con molta probabilità, tra fine novembre e la prima metà di dicembre, è andato all’attacco.

Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, è stato tra i primi a tuonare contro l’ambasciatore americano: “Lobby e poteri forti gettano la maschera! Anche per questo, da uomo libero, #iovotono” ha scritto sul suo profilo Facebook.

La questione del referendum dovrebbe restare interna ai confini nazionali, sottolinea Salvini, ma le ingerenze di governi più o meno amici e delle istituzionali sovranazionali non sono una novità su temi caldi come quello delle riforme costituzionali.

Del resto l’estate della caduta del Governo Berlusconi dopo la famosa lettera arrivata dall’Europa non è poi così lontana.

Forza Italia, che ha ancora il dente avvelenato, risponde allora all’ambasciata americana con Renato Brunetta: “Le dichiarazioni dell’ambasciatore Usa in Italia, John Phillips, in merito al referendum costituzionale che si dovrà tenere nei prossimi mesi rappresentano, e lo dico da atlantista convinto, un’ingerenza inaccettabile che rispediamo con decisione al mittente” scrive sempre sul social network.

“L’articolo 1 della nostra Carta fondamentale dice che “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” – aggiunge nel suo post Brunetta -. Il popolo, caro ambasciatore Phillips, è quello italiano! Ci auguriamo che queste parole – contenute in una frase sbagliata pronunciata dalla bocca sbagliata, magari detta con leggerezza – siano precisate e auspicabilmente rettificate. Certamente sono controproducenti alla causa alla quale dovevano giovare”.

Se Grillo e i big del Movimento 5 stelle al momento tacciono sulle affermazioni di Phillips, parole al veleno arrivano dalla minoranza Dem e in particolare dall’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani. «Le parole dell’ambasciatore americano sono cose da non credere. Per chi ci prendono?» ha affermato.