Editoriale, la Francia mette all’indice i cibi zuccherati


Rapporto tra zuccheri e bevande in vendita
Rapporto tra zuccheri e bevande in vendita

Mentre negli Usa contro i cibi zuccherati non si riesce a imbastire la battaglia da neopuritanesimo riservata ai tabacchi qualche anno fa, la Francia cambia rotta e annuncia che presto le bibite iper zuccherate e in senso lato tutto lo junk-food vedranno lievitare i propri prezzi in conseguenza della maggior tassazione.

A deciderlo è Michelle Sapin, ministro delle Finanze d’Oltralpe che riprende comunque le linee guida dell’Oms e i proponimenti di un suo attuale oppositore, l’ex premier conservatore Francois Fillon.  Il così detto cibo spazzatura fa male, è ritenuto da molti all’origine dei casi di Alzheimer dipendenti da patologie definite da “Diabete 3” (in Italia si supera il milione e l’incremento è di 150 mila l’anno), provoca costi alla Sanità pubblica e quindi verrà tassato maggiormente in un momento in cui lo stato francese tende al robinhoddismo, ossia togliere ai ricchi per dare ai poveri.  In controtendenza la Gran Bretagna dove la neo premier Theresa May ha scelto di non opporsi all’industria alimentare, smentendo i proponimenti del suo predecessore Cameron.

Negli Usa, su iniziativa di Michelle Obama, è stato deciso di mantenere l’estrema liberalità del mercato, ma cambiando le etichette dei prodotti ed aumentando la descrizione delle componenti. In Italia, il Ministro della Salute mantiene un’attenta sorveglianza sugli integratori e produce a ritmo regolare decaloghi sulla corretta alimentazione, imitato in questo senso da molte regioni che hanno creato flussi informativi sulla nocività di una non corretta alimentazione, sui prodotti vegetali  da includere in dieta e gestito l’organizzazione di punti ristorazione disposti a recepire tali direttive.

Insomma, attenzione ai cibi zuccherati e diversi modi per ripetere che la gestione di ciò che si mangia è alla base della nostra salute.