Al Salone del Gusto vince ancora la birra


La birra italiana con soluzioni sempre più competitive
La birra italiana con soluzioni sempre più competitive

A Torino malti e luppoli sono al centro dell’attenzione, nuova tendenza green beer

La tavola è veramente un luogo magico per la birra. Ci sono sapori e saperi che si fondono e non c’è differenza di sesso, di colore, di religione d’appartenenza politica; anzi è proprio qui che le radici di un popolo lasciano un indelebile e significativo segnale di convivialità.

Terra Madre al Salone del Gusto di Torino, grazie a Slow Food ha giocato un ruolo importante perché sono proprio le biodiversità che potrebbero avvicinare le culture, agitando un simbolo di pace. E il cibo sostenibile lanciato da Carlo Petrini Fondatore di Slow Food parte dall’America, nel New England dove ha proiettato il nuovo network globale, qui è stato acclamato da numerose università la standing ovation di trecento studenti della Scuola di Scienza della Nutrizione della Tuft University ha sorpreso tanti. Ma la novità quest’anno al salone è la “bionda”; malti e luppoli hanno riempito molti stand con l’attenzione dei buongustai della birra. Oltre ad una miriade di prodotti che raccontano i luoghi di provenienza con colori e sapori che hanno tutti una storia.

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Potrebbe cambiare la figura del contadino si prospetta una new economy a km 0

Carlo Petrini con il suo piglio d’oratore ha rivolto molta attenzione ai giovani “futuri” gestori di quel mondo governato per la maggior parte da una generazione di passionari, “ c’è un invecchiamento dell’impresa agricola” afferma. C’è un segnale: “ che le cose stanno cambiando e non solo nel mondo del vino, c’è un riavvicinamento alla terra”. “Generazione T” di questo si è parlato nella sala gialla, “ i giovani agricoltori raccontano”.

Le statistiche sostengono che c’è un contadino giovane sotto i trentacinque anni ogni 12,5 agricoltori con più di sessantacinque anni, spiega Roberto Burdese Presidente di Slow Food,” usano internet, sono dinamici, informati e con nuove idee. Si adeguano con i mezzi disponibili e producono alimenti di alta qualità mantenendo allo stesso tempo la fertilità della terra, la biodiversità interagendo con le moderne tecnologie. Vendono i loro prodotti online s’inventano marketing sostenendo i mercati contadini e farmer market. Sarà questa la new economy? per Burdese può essere certamente questo il futuro indiscusso. Si spinge sempre di più all’acquisto del prodotto alimentare a chilometro zero , attento all’ambiente, alla salute, alla salvaguardia di antiche conoscenze. Intanto in America giovani agricoltori formano lo Youth Food Movement che comincia ad estendersi in tutto il mondo.

Ada Cosco