Editoriale, conclusa la Quadrilatero, la Due Mari è più vicina


La Quadrilatero completata rende più vicina la Due Mari
Umbria e Marche più vicine grazie all’apertura della nuova Quadrilatero

Ciauscolo, olive e torta al testo si incontrano in autostrada

L’Umbria attendeva da trent’anni il giorno che è appena passato. Dopo il taglio del nastro fatto da Matteo Renzi, disceso in elicottero a Colfiorito per l’occasione, si sono aperti i due tratti della Quadrilatero, cioè la Foligno-Civitanova (SS77, completo) e la Perugia Ancona (SS 318, cui mancano ancora due tratti).

La percorrenza Umbria-Adriatico cala così a un’ora e le decine di viadotti e gallerie costruiti per la nuova Quadrilatero, potranno favorire il traffico commerciale e turistico su questa nuova bretella orizzontale che si aggiunge alla Bologna-Rimini, alla Roma-L’Aquila e alla Salerno-Bari.

C’è ancora molto da fare, dicono i pignoli; in particolare non sono del tutto convincenti gli svincoli di uscita dalla parte Adriatica, mentre sulla parte Umbra resta la E45 (Orte-Ravenna) con le sue potenzialità e i suoi difetti soprattutto quando incrocia Perugia e poi quando inizia a inerpicarsi verso il Verghereto. Era l’unico ramo viario di una certa importanza per la piccola regione che incarna l’essenza dell’Italia di Mezzo e che, nell’attesa delle nuove strade, aveva lungamente conteso a Trenitalia qualche fermata delle frecce bianche per migliorare le cose.

28 delle due regioni che da mesi già parlano insieme alla Toscana di unico distretto socio-politico-economico. Ma la Toscana, ieri, non rispondeva. Un megaingorgo nel tratto iniziale della Siena-Grosseto, con deviazione del traffico sulla viabilità locale ha continuato a definire questo tratto la “strada dai mille rischi” ancorché sia destinato all’approdo finale della Due Mari.