Strage a Nizza: si seguono tutte le piste


La Procura di Parigi apre inchiesta: ipotesi vanno dal terrorismo all’azione di un pazzo

Il camion usato dal 31enne tunisino per la strage
Il camion usato dal 31enne tunisino per la strage

ROMA – Il giorno dopo il massacro avvenuto sulla Promenade des Anglais, a Nizza, dove hanno perso la vita decine di persone è scattata la caccia ad eventuali complici di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il 31enne tunisino che ha seminato sangue e panico nella città della Costa Azzurra. La sezione antiterrorismo della Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta nella quale si indaga per scoprire eventuali legami con il terrorismo. Finora, però, non c’è stata alcuna rivendicazione. Come riporta Site, che monitora i profili jihadisti sul web, i miliziani Isis hanno “celebrato il massacro di Nizza” ma non è ancora stato trovato alcun legame tra il 31enne che ha compiuto la strage e lo Stato islamico. Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti Mohamed Lahouaiej Bouhlel aveva affittato da pochi giorni il mezzo pesante con cui si è lanciato contro la folla. Descritto come un uomo dal carattere solitario e profondamente turbato per il divorzio con la moglie, dalla quale aveva avuto tre figli, il 31enne recentemente era stato sentito dalla polizia per il suo coinvolgimento in una rissa.  Come riporta “Le Monde” gli inquirenti hanno perquisito la casa di Nizza dove viveva e non sono state ritrovate armi.

La moglie è stata fermata e, per prudenza, non si tralascia alcuna pista. C’è un precedente simile, avvenuto nel dicembre 2014 a Digione dove un uomo aveva investito 30 persone al grido di “Allah Akbar”: si pensò al terrorismo ma le indagini permisero di scoprire che l’autore del gesto era stato 157 volte in cura da uno psichiatra.

Intanto è destinato ad aggravarsi il già tragico bilancio della strage avvenuta giovedì sera sul lungomare di Nizza. Finora le vittime accertate sono 84, molti dei quali bambini, mentre negli ospedali del dipartimento delle Alpi Marittime sono stati ricoverati 188 feriti. Di questi, 48 sono in gravissime condizioni e 25 in rianimazione. Gli ospedali di Nizza hanno lanciato un appello alla popolazione per donazioni di sangue, per far fronte al gran numero di feriti. Il centro per le donazioni è a rue Auguste Gal 45. Sono anche state riconosciute alcune delle vittime: Sean Copeland, 51 anni e suo figlio Brodie, 11 anni, sono due americani originari di Lakeaway, in Texas, che stavano trascorrendo una vacanza a Nizza con la loro famiglia.