Banche, sofferenze sottostimate di un terzo


Per il Movimento contro gli Abusi e l’Usura i 200 miliardi di euro in realtà potrebbero essere 700

Palazzo Koch, sede della Banca d'Italia
Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia

ROMA – I 200 miliardi di sofferenze bancarie di cui tanto si parla in questi giorni, in realtà, potrebbero essere molti di più. È quanto denuncia Mario Bortoletto, imprenditore padovano e presidente del Movimento contro gli Abusi e l’Usura Bancaria. «Si parla per radio e televisione, giornali e media di sofferenze bancarie per quasi 200 miliardi di euro e sempre più spesso passa il messaggio che la colpa di questo scenario sia dei correntisti che non restituiscono i soldi che gli istituti gli hanno prestato – spiega Bortoletto -. Ma non è così e ci sono alcuni esempi, uno personale e gli altri di alcuni tra le migliaia di correntisti che assisto».

Per il presidente del Movimento contro gli Abusi e l’Usura Bancaria, infatti, «molte volte il credito che la banca ritiene di vantare nei confronti del correntista non è dovuto nella misura o nel modo che viene richiesto o ingiunto». Bortoletto riporta, a questo proposito, un esempio significativo: «Una banca chiedeva la restituzione di 293.511,00 euro di uno scoperto di conto corrente. Il correntista prima di pagare ha voluto giustamente vederci chiaro eseguendo una perizia econometrica effettuata dal sottoscritto e da tecnici specializzati del mio staff, cioè un controllo sistematico del rapporto bancario volto a rilevare illeciti o abusi, dalla quale è emersa l’effettiva applicazione di tassi oltre soglia, quindi usurari. Ricordo – aggiunge – che l’usura è un reato penale punibile con la reclusione da 2 a 10 anni e con una multa da euro 5.000 ad euro 30.000, inoltre le pene vengono aumentate da un terzo alla metà se i colpevoli hanno agito nell’esercizio di un’attività professionale, bancaria o di intermediazione finanziaria mobiliare secondo l’articolo 644 del Codice Penale».

Il presidente del Movimento contro gli Abusi e l'Usura Bancaria
Il presidente del Movimento contro gli Abusi e l’Usura Bancaria

«A causa instaurata – prosegue il racconto -, la banca ha preferito rivolgersi direttamente al correntista, trovando con esso un accordo per una transazione la quale ha comportato per la banca in primis la rinuncia al credito di 293.511,00 euro che sosteneva di vantare nei confronti del correntista; in secondo luogo il pagamento al correntista a titolo di risarcimento per 450.000,00 euro. È evidente quindi che le sofferenze delle banche italiane non sono dovute solo a correntisti o mutuatari che non vogliono pagare o restituire il denaro dovuto agli istituti di credito. Il problema principale – sottolinea Bortoletto – è che le banche mettono a bilancio crediti che in considerazione di quanto sopra esposto, non verranno mai riconosciuti. Addirittura in moltissimi casi perdono il diritto ad ottenere il presunto credito, e sono costretti a pagare cifre importanti, molte volte più del doppio dell’importo richiesto. Ritengo quindi – conclude – che i bilanci delle “nostre” banche non siano corretti e in realtà la situazione è così gravemente in perdita da mettere a repentaglio la sopravvivenza delle banche stesse. Si dice che le sofferenze bancarie ammontino a 200 miliardi, ma sono destinate, almeno a mio parere, ad aumentare almeno del triplo, arrivando a 600/700 miliardi».