Saldi estivi, è partito il conto alla rovescia


I saldi cominciano sabato 2 luglio in tutta Italia: secondo le previsioni del Codacons non ci sarà nessuna corsa agli acquisti

Il 2 luglio cominciano i saldi estivi in tutta Italia
Il 2 luglio cominciano i saldi estivi in tutta Italia

A pochi giorni dal via dei saldi estivi, non è prevista nessuna corsa all’acquisto e le vendite saranno sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno. Lo afferma il Codacons, che ha realizzato il consueto monitoraggio sulla propensione all’acquisto delle famiglie durante gli sconti di fine stagione che prenderanno ufficialmente il via il prossimo 2 luglio in tutta Italia (ad eccezione della Sicilia).

«Presso i consumatori si registra cauto ottimismo e una stabilità nella propensione alla spesa durante i saldi rispetto allo scorso anno – spiega il Presidente Carlo Rienzi -. Non ci sarà alcuna impennata delle vendite né corsa all’acquisto, e la spesa media degli italiani sarà in linea con quella del 2015, con uno scontrino medio che si attesterà attorno ai 67 euro procapite».

CHI CI GUADAGNA?

L’andamento dei saldi, tuttavia, non sarà omogeneo sul territorio e forti differenze si registreranno anche in base alla tipologia di esercizio commerciale.

«Il commercio nelle regioni del Sud Italia continuerà a soffrire anche durante i saldi, a differenza del Centro e soprattutto del Nord Italia, dove le vendite avranno un andamento migliore – aggiunge Rienzi -. Ciò, tuttavia, non varrà per tutti i negozi: ad outlet e centri commerciali andrà infatti la fetta più grande della torta, con maggiore afflusso di consumatori e concentrazione delle vendite, assieme alle boutique d’alta moda che potranno contare sugli acquisti dei turisti stranieri. A tutto svantaggio dei piccoli negozi e delle periferie, che vedranno una riduzione del giro d’affari».

ALCUNI CONSIGLI.

Come ogni anno, poi, il Codacons mette in guardia i consumatori da possibili fregature, e diffonde alcuni consigli utili per fare acquisti in sicurezza durante i saldi. È importante conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare.

Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, si ha diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Ci sono due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

Le vendite devono inoltre essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino.

Meglio diffidare poi degli sconti superiori al 50%, che spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). E infine, se si ritiene di avere preso una fregatura, è sempre possibile rivolgersi al Codacons, oppure chiamare i vigili urbani.