Monte dei Paschi: nel piano industriale taglio delle filiali


Presentato oggi il piano 2016-2019: previsti anche 2600 esuberi e 300 nuove assunzioni

Il piano 2016-2019 approvato dal Cda di Monte dei Paschi prevede anche il rafforzamento della posizione patrimoniale e della liquidità
Il piano 2016-2019 approvato dal Cda di Monte dei Paschi prevede anche il rafforzamento della posizione patrimoniale e della liquidità

ROMA – Circa 500 filiali del Monte dei Paschi di Siena chiuderanno i battenti entro il 2019, mentre gli esuberi saranno 2600, comprensivi delle uscite naturali e del turnover, a fronte di 300 nuove assunzioni. Sono alcuni degli elementi contenuti nel nuovo piano industriale presentato oggi dall’istituto di credito.

In linea generale il piano 2016-2019 approvato dal Cda di Monte dei Paschi prevede il rafforzamento della posizione patrimoniale e della liquidità e un radicale miglioramento della gestione del rischio di credito. E ancora: un nuovo e più efficiente modello operativo per valorizzare la stabilità della base clienti, l’accelerazione del processo di digitalizzazione a supporto del rilancio commerciale e una nuova struttura organizzativa.

“Il Piano Industriale 2016-2019 si basa sul completamento dell’operazione che include: il deconsolidamento di 28,5 miliardi di euro, di cui 27,6 miliardi di crediti in sofferenza attraverso il trasferimento a un veicolo di cartolarizzazione per un prezzo pari a 9,1 miliardi e la successiva assegnazione della tranche junior agli azionisti di BMPS, e la ricapitalizzazione della Banca per un importo massimo di 5 miliardi. Il Piano Industriale della Banca farà leva sull’ampia e consolidata base clienti di BMPS, circa 4,7 mln di clienti sostanzialmente stabili in numero dal 2012, e su un significativo potenziale di rilancio dei segmenti Retail e Small Business che porteranno a un forte potenziale di crescita in tutti gli ambiti” si legge nel comunciato diffuso dall’istituto.

Sul fronte del personale la parola chiave del piano è “efficienza” e per questo si prevedono 2600 esuberi tra i dipendenti, una maggiore ricollocazione dei restanti alle attività commerciali e la chiusura di circa 500 filiali.  Per Monte dei Paschi “il costo del personale scenderà di ca. 9% a EUR 1.5 bln nel 2019 da ca. EUR 1.6 bln del 2016 attraverso la sopra citata riduzione che avverrà sia mediante un turnover naturale sia attraverso l’attivazione del Fondo di Solidarietà”.

“In linea con gli obiettivi, il piano di sviluppo del capitale umano si incentra sul rafforzamento e sull’integrazione delle competenze a supporto del nuovo modello di Banca, sulla implementazione di piani di sviluppo, job rotation e di continuità manageriale in ottica di migliore allocazione delle professionalità, sull’avvio del nuovo modello di retribuzione variabile” si legge ancora nella nota dell’istituto di credito senese.

Nel piano è previsto anche che “le spese amministrative scenderanno del 4% a ca. EUR 710 mln nel 2019 da ca. EUR 740 mln nel 2016 per effetto della razionalizzazione del network, riduzione del numero di filiali (a ca. 1.500 nel 2019 da ca. 2.000 nel 2016) differenziandoli tra Hub (ca. 500) e Spoke (ca. 1.000), e dei costi associati”.

In un comunicato diffuso dopo l’incontro con l’Amministratore delegato di Monte dei Paschi, Marco Morelli, le sigle sindacali (Fabi, First Cgil, Fisac Cgil, Sinfub, Ugl, Uilca e Unità Sindacale) chiedono che «la gestione degli esuberi avvenga in maniera esclusiva attraverso l’utilizzo del Fondo di sostegno al reddito su base volontaria».

«Per quanto concerne, invece, i processi relativi alla esternalizzazione di attività previsti dal Piano, le scriventi OOSS, hanno ribadito che tali operazioni non dovranno comportare la cessione individuale del rapporto di lavoro, ed andranno quindi gestite su base volontaria. Le stesse OO.SS. hanno inoltre chiarito che, con attinenza al capitolo Fruendo, l’Azienda dovrà individuare – come già richiesto più volte – una rapida soluzione a tutela dei diritti dei Lavoratori coinvolti» si legge ancora nella nota.

«Siamo fiduciosi nel nuovo corso di Monte dei Paschi» ha affermato Lando Maria Sileoni, segretario della Fabi. «Il fatto che siano previste nuove assunzioni è di buon auspicio. Le uscite dovranno invece essere gestite attraverso prepensionamenti volontari e incentivati», ha aggiunto.

L’assemblea sull’operazione è convocata per il 24 novembre e nell’ordine del giorno è prevista anche la nomina del presidente e l’accorpamento delle azioni in ragione di 100 titoli esistenti per uno nuovo.