Fine vita, la Toscana adeguerà la sua legge alla sentenza della Consulta


La Toscana adeguerà la sua legge sul fine vita alla sentenza della Consulta. Il governatore Giani: “L’impianto legislativo è risultato valido”

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La legge toscana sul fine vita “rimane, anche se dovrà essere in parte modificata”. Lo spiega la Regione tornando sul tema dopo la pronuncia della Consulta di ieri. Alla luce della sentenza della Corte costituzionale, evidenzia anche il governatore, Eugenio Giani, “l’impianto legislativo della nostra legge è risultato valido” e per questo “esprimo la mia soddisfazione. Con spirito costruttivo adesso siamo pronti e provvederemo a rivedere o eliminare dal testo quei profili che necessitano una modifica e che ci sono stati segnalati dai giudici”.

La legge toscana, si spiega da palazzo Strozzi Sacrati, “voleva colmare un vuoto applicativo”, prevedendo l’istituzione di commissioni multidisciplinari nelle aziende sanitarie, la definizione di una procedura per la presentazione e la valutazione delle richieste di accesso al suicidio medicalmente assistito, il coinvolgimento dei comitati etici, l’indicazione di termini per le verifiche (20 giorni dal ricevimento dell’istanza) e la possibilità di garantire l’assistenza sanitaria necessaria per la preparazione all’autosomministrazione del farmaco autorizzato, anche attraverso risorse regionali aggiuntive rispetto ai livelli essenziali di assistenza affinché le prestazioni fossero gratuite. La Corte ha respinto le censure statali sull’intera legge, riconoscendo dunque la legittimità a legiferare.

La Regione, però, ora dovrà “riscrivere alcuni articoli”, eliminando “le parti dichiarate incostituzionali dalla Consulta, come i requisiti di accesso, tempistiche rigide e livelli essenziali di assistenza che rientrerebbero per i giudici nella potestà solo statale”. In questo senso “l’ufficio giuridico si metterà subito al lavoro al rientro dalle festività”, si assicura da palazzo Strozzi Sacrati.

“Rispetto al governo, che aveva chiesto la radicale eliminazione della legge, la Corte ha determinato la validità della legge e la potestà delle Regioni di disciplinare la materia per quanto di loro competenza”, rivendica Giani. “L’analisi di dettaglio dei punti dei quali la Consulta chiede una riscrittura o revisione ci porterà ad adeguare il testo di legge e a renderlo organico, alla luce delle indicazioni che non toccano l’impostazione ordinamentale della legge regionale toscana”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)