“Il grado zero” in arrivo a febbraio a ExDynamo, Bologna


Dal 5 al 10 febbraio 2026, il progetto dal titolo: Il grado zero offre ai visitatori un’esperienza di riflessione che intreccia scultura, pittura e fotografia

Il grado zero

In occasione di ART CITY Bologna 2026, i rifugi antiaerei della Montagnola, situati nella sede ExDynamo e luoghi simboli della memoria collettiva legata alla guerra e alla Resistenza, aprono le porte al pubblico accogliendo per la prima volta nell’ambito della manifestazione ART CITY un progetto site-specific di arte contemporanea di Fabrizio Cabitza, Claudia De Luca e Gianluca Perrone. Dal 5 al 10 febbraio 2026, il progetto dal titolo: Il grado zero offre ai visitatori un’esperienza di riflessione che intreccia scultura, pittura e fotografia per dare voce alle storie di vita e di sopravvivenza nei rifugi antiaerei durante i bombardamenti.

Il grado zero indaga le molteplici sfumature del bianco, rivelandone impurità, fratture e tracce nascoste. Attraverso processi di stratificazione e sedimentazione, il progetto porta alla luce frammenti incompiuti che emergono dalla materia, dalla pittura e dalla fotografia, riportando il gesto artistico alla sua dimensione primordiale. L’iniziativa prende forma all’interno dei rifugi antiaerei, luoghi storici oggi riscoperti come spazi della memoria. Qui il bianco diventa principio generativo: non semplice colore, ma condizione originaria che azzera il segno, trasforma la materia in presenza essenziale e apre una soglia tra passato e presente. Il pubblico accede ai rifugi ed entra in contatto con una memoria collettiva ancora viva, immergendosi in un percorso sensoriale che intreccia percezione, storia e vulnerabilità. Con il progetto site-specific Il grado zero, i visitatori sono invitati a un confronto diretto con luce, materia e memoria, trasformando il rifugio — un tempo spazio di protezione — in un luogo di rinascita.

Il percorso espositivo si sviluppa lungo i tunnel sotterranei dei rifugi antiaerei della Montagnola. I visitatori sono coinvolti in un’esperienza in cui arte contemporanea, storia e materia dialogano, offrendo una nuova lettura dello spazio e delle storie che custodisce.