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Obesità e diabete: con chirurgia bariatrica risultati migliori

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Obesità e diabete, con chirurgia bariatrica maggiore perdita di peso e miglior controllo glicemico a 5 anni

Tra i pazienti con obesità e diabete di tipo 2, quanti si sono sottoposti a un intervento di chirurgia bariatrica metabolica hanno registrato maggiori perdita di peso e riduzione dei livelli di emoglobina glicata rispetto ai soggetti non operati, secondo i risultati di uno studio condotto in Scozia e pubblicato sull’International Journal of Obesity. 

L’onere globale dell’obesità e del diabete di tipo 2 è in costante aumento, con oltre 890 milioni di adulti obesi e 589 milioni con diabete nel mondo. Nel Regno Unito l’obesità è aumentata dal 20% al 29% tra il 2014 e il 2019, e si stima raggiungerà il 36% entro il 2040. La coesistenza di obesità e diabete di tipo 2 aumenta il rischio di gravi complicanze (cardiovascolari, oncologiche, renali) e rende difficile la gestione clinica, poiché gli approcci tradizionali (stile di vita e farmaci) non garantiscono risultati duraturi.

La chirurgia bariatrica metabolica si è dimostrata altamente efficace nel ridurre peso e migliorare il controllo glicemico, con evidenze da trial e studi osservazionali. Tuttavia, nel Regno Unito l’adozione è limitata (solo lo 0,20% della popolazione eleggibile), con forti variazioni regionali e barriere che portano molti pazienti a rinunciare prima dell’intervento.

Le evidenze sugli esiti a lungo termine nei pazienti candidati ma non operati restano scarse. Questo studio, basato su dati di reale pratica clinica raccolti presso lo University Hospital Ayr nella Scozia occidentale, ha confrontato il trend di peso ed emoglobina glicata (HbA1c) a 5 anni tra pazienti operati e non operati, colmando una lacuna importante e fornendo indicazioni utili per la pratica clinica e per le opzioni di cura.

Uno studio di reale partica clinica
I ricercatori hanno condotto uno studio retrospettivo di coorte utilizzando i dati di 411 adulti con diabete di tipo 2 e obesità (età media 48,3 anni; 63,3% donne; BMI medio 47,4) inviati per chirurgia bariatrica presso un ospedale della Scozia occidentale tra il 2009 e il 2020, allo scopo di valutare le variazioni a lungo termine di peso e HbA1c.

I partecipanti si sono sottoposti a chirurgia (n = 186) oppure no (n = 225). Per valutare i cambiamenti ponderali sono state utilizzate la percentuale di perdita di peso totale e la probabilità di raggiungere almeno il 20% di perdita di peso, mentre le variazioni nel controllo glicemico sono state misurate attraverso i livelli di HbA1c con cutoff clinici di <6,0% vs ≥6,0% e <6,5% vs ≥6,5% dal basale fino a 5 anni.

Riduzione del perso di almeno il 20% a 5 anni
Al follow-up di 5 anni il gruppo chirurgico ha mantenuto una perdita di peso totale media del 22,0% rispetto all’8,6% del gruppo non chirurgico. Inoltre, il 58,1% dei pazienti operati ha raggiunto una perdita di peso ≥20%, contro l’11,0% dei non operati, con una probabilità cinque volte superiore di ottenere una risposta clinica ottimale.

L’analisi secondaria ha evidenziato una tendenza a una perdita di peso accelerata tra il secondo e il terzo anno nel gruppo non chirurgico, con una percentuale media di peso perso che è aumentata dal 4,2% a un anno all’8,6% al follow-up di cinque anni, un andamento diverso dal tipico pattern delle strategie non chirurgiche caratterizzato da perdita iniziale seguita da recupero di peso.

I risultati del modello misto multivariabile indicano che nel gruppo chirurgico la percentuale del perso totale perso diminuisce dell’1,31% per ogni anno di follow-up, mentre nel gruppo non chirurgico aumenta dell’1,11%. Anche se la riduzione stimata nel gruppo chirurgico può sorprendere, è coerente con i percorsi consolidati di recupero di peso post-operatorio dopo i primi 12–24 mesi, hanno spiegato i ricercatori.

Miglioramento del controllo glicemico 
Tra i pazienti con dati sui livelli di HbA1c, il 42,5% del gruppo chirurgico vs il 7,8% del gruppo non chirurgico aveva livelli di HbA1c <6,0% a 5 anni, e il 55,2% vs 13,9% aveva livelli <6,5% a 5 anni (P<0,001 per entrambi i confronti).

L’analisi longitudinale ha ulteriormente confermato una riduzione della HbA1c stimata pari allo 0,13% annuo nel gruppo chirurgico, in contrasto con un aumento stimato dello 0,11% annuo nel gruppo non chirurgico. «Questo può riflettere la natura progressiva del diabete in assenza di intervento e mette in evidenza gli effetti metabolici peculiari della chirurgia bariatrica metabolica, che includono un miglioramento della sensibilità insulinica, una maggiore funzionalità delle cellule beta e modificazioni ormonali quali l’aumento dei livelli di GLP-1 e PYY» hanno spiegato gli autori. «Pertanto i risultati di questo studio supportano l’importanza dell’intervento chirurgico per ottenere il massimo beneficio glicemico».

Conclusioni
Lo studio ha rilevato che i pazienti del gruppo chirurgico hanno ottenuto una riduzione significativamente maggiore di peso e HbA1c rispetto a quelli del gruppo non chirurgico, in linea con un ampio corpo di ricerche e sottolineando il ruolo della chirurgia bariatrica come l’intervento più efficace per una perdita di peso duratura e per il controllo glicemico. È importante evidenziare che i risultati sottolineano la necessità di un follow-up strutturato e a lungo termine per sostenere gli esiti nel tempo, in particolare nel mitigare il graduale recupero di peso e nel garantire il mantenimento del beneficio sul controllo glicemico. Inoltre, considerati i vantaggi dimostrati della chirurgia bariatrica e la natura progressiva del diabete di tipo 2, l’intervento chirurgico tempestivo dovrebbe essere prioritario per i pazienti eleggibili.

Questi risultati supportano le attuali linee guida cliniche che raccomandano la chirurgia bariatrica metabolica per gli individui con obesità grave o complicanze correlate all’obesità che non ottengono risultati adeguati con trattamenti più conservativi. Gli studi futuri dovrebbero valutare le ragioni per le quali i pazienti eleggibili scelgono di non sottoporsi a chirurgia bariatrica, nonostante i potenziali benefici. La ricerca dovrebbe inoltre considerare il più ampio carico di malattia, includendo l’incidenza e la progressione delle comorbilità correlate all’obesità e i costi sanitari associati sia nei pazienti chirurgici che in quelli non chirurgici. Tali studi fornirebbero informazioni preziose sui benefici economici e clinici della chirurgia bariatrica, contribuendo così alle valutazioni di costo-efficacia e alle decisioni di politica sanitaria.

Referenze

Leyaro B et al. Metabolic bariatric surgery pays off: a longitudinal analysis of weight loss and HbA1c changes in real-world patients data in the West of Scotland. Int J Obes (Lond). 2025 Nov 19.

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