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Diabete e obesità: perché è efficace la chirurgia bariatrica

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Nei pazienti obesi la chirurgia bariatrica è superiore alle cure standard nel raggiungere la remissione del diabete di tipo 2 e nel ridurre i rischi cardiometabolici

Nei pazienti obesi la chirurgia bariatrica è stata superiore al trattamento convenzionale nel raggiungere la remissione del prediabete e del diabete di tipo 2 e nel ridurre i rischi cardiometabolici, secondo i risultati di uno studio retrospettivo condotto in Brasile e pubblicato sulla rivista Obesity Medicine.

La gestione medica del diabete di tipo 2 consiste tipicamente in modifiche dello stile di vita per raggiungere la perdita di peso attraverso la dieta, l’aumento dell’attività fisica e la terapia comportamentale e specifici farmaci ipoglicemizzanti per mantenere i livelli di glucosio entro un intervallo accettabile. Anche se questi approcci conservativi sono di beneficio per la maggior parte dei pazienti, di rado vengono raggiunti una perdita di peso duratura e clinicamente significativa e il relativo miglioramento metabolico.

I notevoli effetti della chirurgia bariatrica sulla perdita di peso sostenuta e sul miglioramento metabolico ne hanno evidenziato il potenziale come modalità terapeutica per il diabete di tipo 2. Poiché affronta vari meccanismi patogenetici complementari, l’intervento sembra anche essere promettente per l’inversione delle anomalie metaboliche che portano al diabete conclamato. La filosofia alla base delle procedure chirurgiche bariatriche si è pertanto gradualmente spostata dalla semplice perdita di peso all’obiettivo di un ulteriore miglioramento cardiometabolico, e le indicazioni sono state ampliate per includere individui con livelli variabili di adiposità e diabete di tipo 2 scarsamente controllato.

Considerata la scarsità di dati disponibili sulla capacità della chirurgia bariatrica di migliorare le comorbidità del diabete a lungo termine tra gli utenti del sistema sanitario pubblico in Brasile, i ricercatori guidati da Antônio Carlos Sobral Sousa, responsabile della cardiologia presso l’Università Federale di Sergipe in Brasile, hanno condotto uno studio per determinare la remissione del diabete di tipo 2 e la riduzione del rischio cardiometabolico a 5 anni tra i pazienti con obesità di classe 3 e diabete di tipo 2 sottoposti a chirurgia bariatrica.

Uno studio su obesità e diabete
Lo studio osservazionale, retrospettivo e monocentrico ha coinvolto 38 pazienti che hanno ricevuto cure mediche convenzionali e 33 pazienti gestiti tramite l’intervento chirurgico. Sono stati presi in esame i parametri socioeconomici, di stile di vita, antropometrici, biochimici, farmacologici, cardiovascolari e glicemici. Le caratteristiche di base tra i gruppi erano comparabili. Nel complesso il 91,6% dei pazienti erano donne e l’età media era di 46,1 anni. Tra quanti hanno ricevuto la chirurgica bariatrica l’attesa media per l’intervento è stata di 28,3 mesi e il 93,9% è stato sottoposto a bypass gastrico.

I pazienti trattati chirurgicamente avevano un livello più elevato di rendimento scolastico (P=0,001), una maggiore prevalenza di alcolismo sociale (P=0,006) e un indice di massa corporea (BMI) più elevato (P<0,001) rispetto al gruppo di approccio convenzionale.

A causa della natura osservazionale dello studio c’erano differenze significative al basale, in quanto i pazienti sottoposti a intervento chirurgico erano molto più pesanti del gruppo medico. Il BMI al basale nel gruppo chirurgico era infatti di 50 kg/m2 e quello del gruppo di terapia medica era di circa 42 kg/m2, tuttavia gli altri parametri cardiometabolici, inclusi i livelli di glucosio, lipidi e pressione sanguigna, erano simili al basale.

Maggiore remissione con la chirurgia bariatrica
Dopo 5 anni il 66,7% dei pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica ha avuto una remissione completa del diabete di tipo 2 e il 60,6% una remissione dei rischi cardiometabolici, con una drastica riduzione dei punteggi di rischio delle malattie cardiovascolari e della necessità di assumere farmaci per diabete e malattie cardiovascolari, a fronte del 2,6% dei pazienti con remissione del diabete e il 18,4% con remissione dei rischi cardiometabolici nel braccio di trattamento convenzionale (P<0,0001 per entrambi).

I tassi di remissione del diabete sono risultati molto più elevati rispetto a quelli emersi in altri studi randomizzati e controllati pubblicati sulla chirurgia bariatrica per il diabete, potenzialmente per via del fatto che questi soggetti presentavano un’obesità più grave e un diabete meno grave ed erano prevalentemente donne con una consulenza preoperatoria maggiore rispetto al gruppo di trattamento medico convenzionale.

«La chirurgia bariatrica si è mostrata superiore al trattamento convenzionale nel promuovere la remissione del prediabete/diabete di tipo 2, riducendo il rischio cardiometabolico e il numero di farmaci utilizzati, oltre a migliorare i marcatori biochimici e antropometrici dei pazienti con obesità e diabete di tipo 2» hanno commentato i ricercatori.

Sono necessari ulteriori studi che esaminino l’impatto della chirurgia bariatrica rispetto alle differenze di genere e razziali. Inoltre la chirurgia bariatrica sembra avere benefici duraturi per i pazienti con diabete di tipo 2 e obesità fino a 5 anni, ma non è noto se si traducano in una riduzione degli eventi microvascolari e macrovascolari legati al diabete. «Studi futuri potrebbero analizzare per quanto tempo dopo l’intervento chirurgico i benefici raggiunti nei primi 5 anni permangono nei soggetti con bassi livelli socio-educativi» hanno concluso gli autori.

Bibliografia

de Almeida RR et al. Remission of diabetes and cardiometabolic risk in patients after 5 years of bariatric surgery: A case-control study. Obesity Medicine. Volume 31, May 2022, 100407.

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