Famiglia nel bosco, insulti alla giudice che ha allontanato i figli e la madre: è polemica


Famiglia nel bosco, le polemiche non si placano: sui social messaggi offensivi all’indirizzo dei giudici che hanno deciso per l’allontanamento temporaneo dei bambini in una struttura protetta

famiglia nel bosco vasto

Insulti all’indirizzo del Tribunale dei minorenni dell’Aquila e soprattutto diretti alla giudice che ha firmato il provvedimento con cui i bambini, giovedì scorso, sono stati allontanati dalla casa in cui vivevano e separati dalla famiglia. Continua a tenere banco la vicenda della “famiglia nel bosco”, con i bambini che sono stati allontanati (temporaneamente) dal casolare dove vivevano con i genitori nel bosco di Palmoli. Da giovedì i tre bambini – una femmina di 8 anni e due gemelli di 6 – sono stati accompagnati in una struttura protetta a Vasto, per decisione del Tribunale dei minorenni dell’Aquila. devono stare lì in osservazione per alcuni giorni, poi dovrebbe arrivare una successiva decisione. La vicenda ha suscitato molte polemiche e anche molti interrogativi e partecipazione, sui social e in rete. L’ultima notizia è quella di una valanga di insulti diretti ai giudici che hanno preso questa decisione. “Tribunale di vermi”, tra le altre cose. Sabato l’Anm è intervenuta sulla vicenda, chiedendo lo stop alle polemiche e spiegando che i giudici avevano preso una decisione legata a elementi oggettivi: “Il provvedimento di sospensione della responsabilità genitoriale del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila si fonda su valutazioni tecniche e su elementi oggettivi”, ha fatto sapere l’associazione dei magistrati.

COSA NON ANDAVA PER I GIUDICI

Tra le cose contestate dal Tribunale dei minorenni, oltre alle condizioni della casa (senza acqua corrente e dotata solo di un bagno a secco all’esterno della casa), c’è anche la condizione di isolamento sociale dei bambini, anche per via del sistema di istruzione dell’homeschooling, scelto dalla famiglia. Questo porterebbe i bambini a non avere rapporti con coetanei. Ma non è tutto qui. Ci sono stati carteggi tra gli assistenti sociali e la famiglia (che non si sarebbe mostrata affatto collaborativa relativamente ai rilievi che venivano mossi) e anche alcuni elementi di carattere sanitario. Come il fatto che quando tutti un anno fa erano finiti in ospedale per un’intossicazione da funghi velenosi i bambini non volessero nemmeno che gli venisse applicato il sondino (perchè era di plastica e loro hanno detto ai medici che non potevano avere niente di plastica nel loro corpo). E poi c’è anche un’altra questione: i vaccini che non ci sono: i bambini sarebbero stati vaccinati solo appena nati e poi i genitori avrebbero fatto sapere al servizio sanitario nazionale che li avrebbero vaccinati nuovamente solo a condizione di essere pagati.

LA PETIZIONE CONTA SEMPRE PIÙ FIRME

Giovedì, quando i bambini sono stati portati via, alla madre dopo una trattativa è stato concesso di andare con loro, anche se dorme al piano di sopra e non in camera con loro. Il padre invece è rimasto a vivere nel casolare, ma in tante interviste ha spiegato che il suo obiettivo è riportare a casa i bambini. La famiglia, tramite l’avvocato Giovanni Angelucci, ha fatto sapere che presenterà ricorso contro il provvedimento. Intanto, la petizione lanciata su Change.org per chiedere di far rimanere di bambini a vivere nel bosco con i genitori ha raggiunto 135.400 firme.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)