Dopo mesi di trattative è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici: aumento di 205 euro
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Dopo mesi di trattative in sindacati Fim, Fiom e Uilm e sul fronte datoriale Federmeccanica e Assistal hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. L’aumento medio, a quanto si apprende, è di 205 euro.
Dopo quattro giorni di intenso negoziato si è giunti alla firma per il rinnovo del CCNL 2025-28 che avranno gli oltre milione e mezzo di metalmeccanici in busta paga. L’aumento mensile al livello medio (C3 ex 5°liv.) è di 205,32 euro, di cui la prima rata è stata già erogata per 27,70 euro il 1 di giugno 2025, a cui seguiranno le rate per i prossimi anni: 53,17 € il 1° giugno 2026; 59,58 € il 1°giugno 2027; 64,87 € il 1° giugno 2028.
I Flexible benefit aumentano da 200 euro a 250 euro da erogare entro febbraio 2026. Il contratto scaduto a giugno 2024 è stato rinnovato dopo 17 mesi durante i quali si è consumato una rottura del tavolo di trattativa, ripreso il 15 luglio 2025, grazie alla mobilitazione di tutti i metalmeccanici con 40 ore di sciopero e manifestazioni in tutt’Italia. Questo ha consentito di ottenere la definizione degli aumenti contrattuali pari al 9,64%, superiore al tasso di inflazione Ipca previsto del 7,20%.
Oltre agli aumenti salariali, il nuovo contratto porta rilevanti miglioramenti sulle parti normative nel dettaglio:
- Nuove tutele per le persone con patologie oncologiche e con disabilità;
- Ridotto di 8 ore l’orario di lavoro per il personale coinvolto sui 21 turni;
- Introdotta la clausola di stabilizzazione per i contratti a termine pari al 20%;
- Per lo Staff-leasing, è stato introdotto il diritto di assunzione dopo 48 mesi;
- Definite contrattualmente le causali soggettive e oggettive per i contratti a tempo determinato e somministrato;
- Politiche di genere, rafforzamento ruolo RSU nell’ambito del rapporto biennale;
- Rafforzata la formazione degli RLS con ulteriori 8 ore, istituito obbligo dell’analisi incidentale infortuni e delle segnalazioni dei quasi infortuni nonché delle segnalazioni di rischio;
- In materia di Appalti è stato introdotto l’obbligo in capo alle aziende con più di 400 dipendenti di fornire alle Rsu uno schema informativo contenete informazione su ditte in appalto, normativa su cambio appalto e appalta di lunga durata;
- Rafforzato il diritto soggettivo alla formazione e strutturato lo strumento “Metapprendo” con contributo strutturale;
- Migliorata la normativa in materia di PAR (permessi retribuiti) attraverso la riduzione del preavviso e della percentuale di assenza, introducendo 3 episodi di assenze senza preavviso;
- Per la malattia figlio fino a 4 anni, numero 3 giorni di permesso retribuito;
- Previsto un periodo da 1 mese a due di astensione per i lavoratori migranti per favorirne il ricongiungimento familiare;
- Rafforzata la centralità del CCNL attraverso un miglioramento dei campi di applicazione e nei cambi appalti;
- Rafforzati i diritti di informazione e partecipazione.
Per il Segretario generale FIM Ferdinando Uliano: “è stato un contratto dal percorso difficile che ha portato ad un conflitto di 40 ore di sciopero che non si effettuava da oltre 20 anni. Abbiamo ottenuto un incremento salariale mensile importante di 205,32 euro, superiore all’inflazione di oltre 47,75, con una clausola di garanzia per le impennate inflazionistiche che nell’ultimo rinnovo del 2021 ha salvaguardato i salari dei metalmeccanici. Solo grazie alla lotta generosa di migliaia di lavoratrici e lavoratori, alla loro partecipazione, siamo riusciti dopo un’estenuante trattativa, che si è protratta per 17 lunghi mesi, a portare a casa un risultato che migliora sensibilmente la parte dei diritti. Decisivo in questo rinnovo è stato il ruolo dei lavoratori che hanno scioperato e manifestato nei mesi di stallo della trattativa, dimostrando che un sindacato forte e partecipato dai lavoratori riesce ad ottenere risultati concreti e raggiungibili”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)