Disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali di streaming “Chiuse le mani”, il primo singolo dei Raiva, che anticipa l’uscita dell’EP “Nausea”
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Il brano “Chiuse le mani” racconta un viaggio nella psiche dell’autore, iniziato in una notte di pioggia, focalizzato su temi universali di sopraffazione e ricerca di identità. Con influenze che mescolano alternative rap e nu metal, alterna strofe aggressivamente rappate su un sound suggestivo, inquietante e quasi solenne con forti elementi orchestrali e atmosfere horror. Nei ritornelli abrasivi, le distorsioni degli strumenti tipici del metal e la voce ruvida e graffiante di Alessandro emergono con potenza. Il risultato è un suono potente e claustrofobico, evocando la sensazione di essere intrappolato sotto una struttura di marmo. La gravità della vocal delivery e della strumentazione accompagna momenti di nevrosi e aggressività incontrollata, simboleggiando la disperazione di fronte alla mancanza di un’uscita emotiva.
Spiega il duo a proposito del brano: «Scegliere CHIUSE LE MANI come singolo di NAUSEA è stato un po’ un atto di ribellione, nel nostro piccolo: è probabilmente il pezzo meno fruibile del progetto. Lungo, con una evoluzione sonora lenta, non è un pezzo di facile scorrimento ed è esteticamente ostile: l’atmosfera è da subito spietata e non lascia spazio a compromessi, a partire dalla vocal delivery ripetitiva, quasi catatonica e dall’utilizzo suggestivo degli archi. Il ritornello travolge l’ascoltatore, che egli sia preparato o no, come un flusso di coscienza violentissimo. È probabilmente l’anti-singolo per eccellenza e non lo suoniamo mai live perché troppo complesso e troppo poco coinvolgente. È come ci sentiamo noi in questa società: inadatto e complessato. Ma proprio per questo, è forse la traccia che rappresenta meglio il cuore del progetto, la complessità dell’essere umano in quanto parte di una società e la sensazione di rabbia che pervade tutto NAUSEA. Il titolo è esplicativo: la chiusura delle mani rappresenta la stretta dei pugni, il digrignare dei denti, il contrarre la pancia, il pulsare della testa. La rabbia e l’impotenza nelle loro più viscerali manifestazioni fisiche».