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Psoriasi, terapia biologica associata a riduzione del rischio di neoplasie

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Il trattamento della psoriasi con terapie biologiche è associato a una significativa riduzione del rischio di sviluppare neoplasie rispetto alla monoterapia topica, secondo quanto emerso da uno studio

Il trattamento della psoriasi con terapie biologiche è associato a una significativa riduzione del rischio di sviluppare neoplasie rispetto alla monoterapia topica, secondo quanto emerso da uno studio pubblicato sul Journal of Dermatology.

L’infiammazione cronica nella psoriasi può contribuire alla carcinogenesi attraverso la produzione di citochine e chemochine, il danno al DNA e le alterazioni epigenetiche. Inoltre, fumo, consumo di alcol, età avanzata alla comparsa della psoriasi ed eritrodermia psoriasica sono stati identificati come fattori di rischio oncologico in questi pazienti.

Anche i potenziali effetti cancerogeni dei trattamenti per la psoriasi hanno suscitato preoccupazione. La fototerapia e le terapie immunomodulanti, tra cui metotrexato, ciclosporina, retinoidi e farmaci biologici, sono stati indicati come possibili cofattori nello sviluppo di neoplasie.

Pochi dati sul rischio oncologico delle terapie biologiche per la psoriasi
L’analisi che ha portato a questi risultati è stata condotta per colmare la carenza di dati sugli effetti a lungo termine delle terapie biologiche in relazione al rischio oncologico nei pazienti affetti da psoriasi. Gli autori hanno evidenziato come la letteratura precedente presenti dati contrastanti sull’argomento. Una metanalisi aveva segnalato un aumento del rischio di tumori cutanei non melanoma (NMSC) nei pazienti trattati con inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNFi), tuttavia un’altra metanalisi non aveva riscontrato un’associazione significativa tra l’esposizione cumulativa ai biologici e il rischio oncologico, fatta eccezione per gli NMSC.

«Ad oggi, nessuno studio ha confrontato direttamente il rischio di neoplasie nei pazienti con psoriasi trattati con terapia biologica rispetto a quelli trattati con monoterapia topica» hanno scritto il primo autore Saori Takamura, del Dipartimento di Dermatologia del Saitama Medical Center in Giappone, e colleghi. «Pertanto l’obiettivo di questo studio era valutare l’incidenza di neoplasie nei pazienti con psoriasi sottoposti a terapia biologica continuativa rispetto a quelli trattati esclusivamente con terapia topica. Inoltre, abbiamo cercato di fornire una panoramica del carico complessivo di neoplasie nei pazienti psoriasici, al fine di supportare le decisioni cliniche».

Analisi retrospettiva di pazienti con psoriasi trattati con farmaci biologici
Lo studio ha coinvolto 446 adulti con psoriasi trattati con monoterapia biologica (n=226) o monoterapia topica (n=220). I dati relativi a questi pazienti sono stati analizzati retrospettivamente dai ricercatori in un unico centro, nel periodo compreso tra maggio 2010 e marzo 2023.

Tra i 226 pazienti sottoposti a terapia biologica, gli inibitori dell’interleuchina (IL)-17 sono risultati i farmaci più prescritti. Tra questi, le molecole somministrate comprendevano infliximab (5,3%), adalimumab (11,5%), certolizumab pegol (6,6%), ustekinumab (13,7%), guselkumab (10,2%), risankizumab (14,2%), secukinumab (15,5%), ixekizumab (17,7%) e brodalumab (5,3%).

L’incidenza di neoplasie è stata stimata mediante il metodo di Kaplan–Meier, mentre per controllare eventuali variabili confondenti è stata utilizzata una regressione multivariata di Cox con aggiustamento per punteggio di propensione. È stata inoltre condotta un’analisi di sottogruppo all’interno del gruppo trattato con biologici, con l’obiettivo di identificare eventuali ulteriori fattori di rischio oncologico.

Rischio di neoplasie significativamente inferiore con le terapie biologiche
Nel corso di un follow-up medio di 5,5 anni sono state riscontrate neoplasie nell’11,2% dei 446 soggetti analizzati, con tassi pari al 4,4% nel gruppo biologico e al 18,2% nel gruppo trattato con terapia topica (P<0,0001). Le neoplasie più comuni erano il carcinoma colorettale (23,6%), il tumore del fegato e delle vie biliari (12,7%) e il carcinoma prostatico (12,7%).

L’analisi di Kaplan–Meier ha evidenziato una significativa riduzione dell’incidenza cumulativa di neoplasie nel gruppo biologico (P=0,0035), confermata anche dalla regressione di Cox ( hazard ratio, HR, 0,316; P=0,0211). L’analisi di sottogruppo ha inoltre evidenziato che una storia familiare di neoplasie è risultata significativamente associata a un aumento del rischio oncologico (HR 9,01; P<0,05).

Nel complesso, i risultati dello studio indicano che la terapia biologica è correlata a una riduzione significativa del rischio di neoplasie nei pazienti con psoriasi rispetto alla monoterapia topica.

«Questi risultati sottolineano l’importanza di una valutazione individualizzata del rischio nella scelta delle strategie terapeutiche e suggeriscono che la terapia biologica possa rappresentare un’opzione valida e potenzialmente più sicura per i pazienti con un rischio oncologico di base elevato» hanno concluso gli autori. «Sono tuttavia necessari ulteriori studi prospettici su larga scala per confermare queste osservazioni e per orientare approcci gestionali personalizzati e adattati al rischio nella pratica clinica».

Referenze

Takamura S et al. Biologic Therapy and Malignancy Risk in Psoriasis: A Retrospective Cohort Study. J Dermatol. 2025 Sep 8. 

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