Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, difende la scelta del Comune di attribuire la cittadinanza onoraria alla relatrice dell’Onu per i territori palestinesi occupati, Francesca Albanese
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Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, difende la scelta del Comune di attribuire la cittadinanza onoraria alla relatrice dell’Onu per i territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, contro la quale è stata lanciata una petizione on line che ha raccolto per ora 3.500 firme. Albanese è stata insignita del riconoscimento “per suo il ruolo istituzionale e per le cose che ha fatto. Possiamo pensarla diversamente da lei su alcune cose, ma se non ci fosse stata la voce di Albanese e la mobilitazione delle piazze, della società civile europea, accanto ai palestinesi, noi avremmo un unico racconto su quello che accade a Gaza, quello del governo israeliano e del governo di Trump”, sentenzia, di fronte alle telecamere di E’tv (per la puntata di “Dedalus” in onda stasera), il sindaco che pure ammette di non aver apprezzato alcuni “scivoloni mediatici” dell’esperta italiana di diritto internazionale, a cominciare dall’episodio andato in scena a Reggio Emilia in occasione della consegna del tricolore ad Albanese da parte del sindaco. “Non si è gestita benissimo”, “è sembrata una figura arrogante”, ha detto in due diversi passaggi il primo cittadino.
Tuttavia, “nel dibattito italiano anche le cose importanti e belle finiscono in farsa. L’idea della cittadinanza onoraria parte dal ruolo di Albanese come rappresentante Onu per il conflitto in Medioriente, in particolare come relatrice della procedura che ha portato a riconoscere il genocidio e l’economia di guerra, cioè l’elenco delle imprese che hanno dato supporto economico e tecnologico a Israele”, prosegue.C’è in Italia “un dibattito aperto” sull’utilizzo del termine genocidio, “noi siamo convinti che quello accaduto a Gaza è un crimine contro l’umanità, la stessa Corte penale internazionale lo dice. Francesca Albanese è la voce che ha portato questa istanza a livello globale, non è un personaggio italiano, è anche perseguitata”, ricorda Lepore. “Per questo ritenevo meritasse un riconoscimento e un sostegno. Poi capisco che ci sono persone che hanno opinioni diverse”, ammette il primo cittadino, che puntualizza: “Non è sostenitrice di Hamas, non inneggia al 7 ottobre o chiede che israeliani vengano uccisi. Si stanno scrivendo cose non vere”. Poi, “non sono l’avvocato di Albanese, ma un sindaco che ha visto 100.000 persone in piazza a chiedere pace e la fine del genocidio. Questa linea è in sintonia con la maggior parte della nostra popolazione, che non è radicale”, conclude.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)