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Al congresso Euretina conferme a lungo termine e in real life per faricimab

malattia oculare tiroidea

Al 25° Congresso Euretina sono stati annunciati nuovi dati su faricimab impiegato per la degenerazione maculare neovascolare o “umida” legata all’età

In occasione del 25° Congresso Euretina, tenutosi a Parigi dal 4 al 7 settembre, sono stati annunciato nuovi dati su faricimab impiegato per la degenerazione maculare neovascolare o “umida” legata all’età (nAMD), una delle principali cause di perdita della vista.

Studio a lungo termine
I dati di AVONELLE-X, il più grande studio di estensione a lungo termine nella nAMD, rafforzano l’efficacia, la sicurezza e la durata di faricimab nell’arco di 4 anni nella degenerazione maculare neovascolare o “umida” legata all’età.
AVONELLE-X è stato un’estensione aperta di 2 anni degli studi di fase III TENAYA e LUCERNE relativi a faricimab nella nAMD. I pazienti hanno riscontrato una stabilità nella vista durante i 2 anni di AVONELLE-X e il miglioramento anatomico ottenuto negli studi principali è stato mantenuto durante AVONELLE-X.  I risultati hanno mostrato che dopo un massimo di 4 anni di trattamento con faricimab, quasi l’80% dei pazienti aveva esteso gli intervalli di trattamento a 3 o 4 mesi, rafforzando i risultati osservati in TENAYA e LUCERNE. Faricimab è stato ben tollerato e i dati sulla sicurezza erano coerenti con il suo profilo di sicurezza noto nella nAMD.

“I risultati a lungo termine ottenuti con AVONELLE-X nella nAMD sostengono la nostra missione di sviluppare e fornire farmaci efficaci per le persone affette da malattie oculari difficili da trattare” afferma Levi Garraway,  Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche.

Studio nella real life italiana
A conferma del profilo favorevole della terapia, FARIT – il primo studio real-world italiano su faricimab con un follow-up di almeno 12 mesi – ha evidenziato risultati incoraggianti nella pratica clinica quotidiana per il trattamento della nAMD e per il DME (edema maculare diabetico). Secondo lo studio, la terapia con faricimab ha consentito un efficace controllo della malattia, con un prolungamento degli intervalli di trattamento nei pazienti precedentemente trattati con altri anti-VEGF.
“I dati dello studio FARIT mostrano come faricimab sia preferito sia dai clinici che dai pazienti, grazie alla possibilità di ridurre la frequenza delle iniezioni e ottenere un miglioramento visivo duraturo, con un impatto positivo sulla qualità della vita e sul carico assistenziale” dichiara il Prof. Marco Lupidi,  Ordinario di Oftalmologia, Università Politecnica delle Marche, Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche, Ancona.

Port Delivery sistem
In occasione del congresso, Roche ha annunciato che l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha convalidato e avviato la revisione della domanda di autorizzazione all’immissione in commercio per il Port Delivery Sistem per l’iniezione di ranibizumab 100 mg/mL per il trattamento della degenerazione maculare neovascolare legata all’età (nAMD).
Ciò si basa sulla marcatura CE dell’UE ottenuta per la Port Delivery Platform, che comprende l’impianto oculare attraverso cui viene somministrato il farmaco, insieme a 4 dispositivi accessori per il riempimento iniziale, l’inserimento, la ricarica e la rimozione dell’impianto (se necessario).
Con una durata d’azione immediata e prevedibile, Port Delivery Platform fornisce un rilascio continuo di una formulazione personalizzata del farmaco direttamente all’occhio.

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