Un recente studio clinico italiano condotto da Sandro La Vignera, Rossella Cannarella e colleghi, ha messo in luce il potenziale di tirzepatide nel trattamento dell’ipogonadismo funzionale associato a obesità
Un recente studio clinico italiano condotto da Sandro La Vignera, Rossella Cannarella e colleghi, ha messo in luce il potenziale di tirzepatide, un agonista duale del recettore per il peptide insulinotropico glucosio-dipendente (GIP) e per il glucagon-like peptide 1 (GLP-1), nel trattamento dell’ipogonadismo funzionale associato a obesità.
La molecola, già approvata per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 e l’obesità, si è rivelata capace non solo di favorire una significativa perdita di peso, ma anche di migliorare la produzione endogena di testosterone e la funzione erettile, senza necessità di ricorrere a supplementazione ormonale esterna.
Lo studio, presentato al congresso ENDO 2025 e pubblicato su Reproductive Biology and Endocrinology, ha coinvolto 83 uomini obesi con insulino-resistenza e ipogonadismo funzionale. I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi: trattamento con tirzepatide, terapia sostitutiva con testosterone transdermico (TRT) o solo modifiche dello stile di vita. Tutti i soggetti seguivano una dieta ipocalorica e svolgevano 20 minuti di camminata veloce al giorno.
Miglioramenti ormonali e metabolici superiori con tirzepatide
Dopo due mesi di trattamento, i risultati hanno mostrato che il gruppo tirzepatide aveva ottenuto i maggiori benefici clinici. La riduzione del peso corporeo è stata significativamente superiore rispetto agli altri due gruppi (−8,1% vs −3,0% per TRT e −2,4% per il gruppo con solo stile di vita; p = 0,0007), così come la riduzione della circonferenza vita, dell’indice di massa corporea (BMI), della massa grassa e dei punteggi alla Binge Eating Scale.
Anche l’aumento della massa magra è stato più marcato rispetto al gruppo senza trattamento farmacologico.
Dal punto di vista ormonale, tirzepatide ha determinato un incremento significativo dei livelli di testosterone totale, ormone luteinizzante (LH) e ormone follicolo-stimolante (FSH), mentre i livelli di 17β-estradiolo (E2) risultavano inferiori rispetto agli altri due gruppi. Tali variazioni suggeriscono un recupero della funzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, con un meccanismo che si differenzia dalla TRT, la quale sopprime la produzione endogena di gonadotropine.
Questo effetto non si limita a una mera sostituzione ormonale, ma agisce sulle cause metaboliche profonde del disturbo, favorendo la ripresa della funzione gonadica fisiologica.
Benefici anche sulla funzione erettile
Al momento dell’arruolamento, tutti i pazienti presentavano disfunzione erettile (ED) con punteggi IIEF-5 tra 5 e 12, e almeno la metà di ciascun gruppo era classificata come affetta da ED severa. Dopo due mesi, il miglioramento del punteggio IIEF-5 è stato maggiore nel gruppo trattato con tirzepatide rispetto al gruppo con solo modifiche dello stile di vita e, sebbene non in modo statisticamente significativo, anche rispetto al gruppo TRT.
La sola somministrazione di testosterone in uomini obesi spesso non produce alcun effetto rilevante sull’ED per cui si ritiene ci sia un coinvolgimento di meccanismi vascolari o endoteliali oltre alla sola perdita di peso.
Anche la resistenza insulinica è migliorata in tutti i gruppi, ma l’effetto era più marcato nei due gruppi farmacologici rispetto a quello trattato solo con dieta ed esercizio.
Prospettive future: ripensare il trattamento dell’ipogonadismo
I risultati presentati indicano che l’impiego di tirzepatide potrebbe ridefinire l’approccio terapeutico all’ipogonadismo metabolico, una condizione diffusa ma spesso sottotrattata negli uomini con obesità. L’effetto sul ripristino dell’asse gonadico, unito ai benefici metabolici e alla somministrazione non ormonale, suggerisce che tirzepatide potrebbe diventare un’opzione di prima linea nei pazienti selezionati, evitando i limiti fisiologici e regolatori della TRT.
La possibilità di ripristinare la produzione naturale di testosterone senza interferire con l’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo è estremamente interessante.
Resta da chiarire se i miglioramenti osservati siano attribuibili esclusivamente al calo ponderale o anche a effetti diretti del farmaco sull’asse neuroendocrino. La rapidità e l’entità della risposta ormonale osservata fanno ipotizzare un’azione combinata, che merita ulteriori indagini.
Bibliografia
La Vignera S, Cannarella R, Garofalo V, Crafa A, Barbagallo F, Condorelli RA, Calogero AE. Short-term impact of tirzepatide on metabolic hypogonadism and body composition in patients with obesity: a controlled pilot study. J Endocrinol Invest. 2025 Jul 2. leggi
Jastreboff AM, Aronne LJ, Ahmad NN, et al. Tirzepatide Once Weekly for the Treatment of Obesity. N Engl J Med. 2022;387(3):205–216. leggi

