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Artrite psoriasica, zasocitinib efficace in fase 2

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Zasocitinib, al dosaggio di 30 mg e 15 mg, si è dimostrato efficace nel raggiungere le risposte ACR e l’attività minima di malattia (MDA) in pazienti affetti da artrite psoriasica

Zasocitinib, al dosaggio di 30 mg e 15 mg, si è dimostrato efficace nel raggiungere le risposte ACR e l’attività minima di malattia (MDA) in pazienti affetti da artrite psoriasica (PsA) attiva, con un profilo di safety soddisfacente. Queste le conclusioni di uno studio di fase 2, recentemente pubblicato su ARD, che suggerisce come l’inibizione della TYK2 possa rappresentare un’alternativa terapeutica ai Jak inibitori nelle persone affette da PsA.

Razionale e disegno dello studio
Nonostante le opzioni terapeutiche attualmente disponibili, alcuni pazienti con PsA continuano a sperimentare un carico elevato di malattia. Di qui la necessità di offrire strategie terapeutiche alternative per i pazienti senza un adeguato controllo della malattia o con problemi di tollerabilità ai trattamenti attuali, con l’obiettivo finale di migliorare gli outcome a lungo termine e la qualità della vita di questi pazienti con PsA.

La tirosina chinasi 2 (TYK2) è un mediatore fondamentale delle vie proinfiammatorie alla base della fisiopatologia di alcune malattie infiammatorie immuno-mediate (IMID), tra cui la PsA.  Zasocitinib (TAK-279) è un inibitore della TYK2 sperimentale, orale, allosterico, altamente selettivo e potente, messo a punto da Takeda e in fase di sviluppo per il trattamento delle IMID, tra cui la PsA e la psoriasi a placche.

Nello studio di fase 2 appena pubblicato, un trial randomizzato, multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo, a dosi multiple, sono stati inclusi pazienti adulti con PsA trattati con 30 mg, 15 mg o 5 mg di zasocitinib o placebo (secondo lo schema di randomizzazione 1:1:1:1) una volta al giorno per 12 settimane, con un follow-up di sicurezza di 4 settimane.

Lo studio ha valutato principalmente la risposta ACR20 alla settimana 12, con endpoint secondari di efficacia tra cui la risposta ACR50, ACR70, la risposta PASI 75 tra quelli con ≥3% di BSA (superficie corporea coinvolta da malattia psoriasica) all’inizio del trial, nonché la MDA alla settimana 12.

Risultati principali
Nel complesso, lo studio ha incluso 290 pazienti con un’età media di 49,9 anni ( deviazione standard [DS]: 11,6), il 57,1% dei quali era di sesso femminile. Dall’analisi dei dati è emerso che, alla settimana 12, i partecipanti trattati con 30 mg (54,2%; P = 0,002) o 15 mg (53,3%; P = 0,002) di zasocitinib hanno mostrato tassi significativamente più elevati di raggiungimento della risposta ACR20 rispetto al placebo (29,2%).

Una tendenza simile ma non significativa è stata osservata relativamente alle risposte ACR50 alla settimana 12 con 30 mg (26,4%; P nominale = 0,009) o 15 mg (26,7%; P nominale = 0,005) rispetto al placebo (9,7%).
Inoltre, i partecipanti trattati con 30 mg di zasocitinib hanno presentato un numero superiore di risposte ACR70 (13,9% contro 5,6% con placebo; P nominale = 0,158), risposte PASI 75 (45,7% contro 15,4%, rispettivamente; P nominale = 0,002), e MDA (29,2% contro 12,5%, rispettivamente; P nominale = 0,014) alla settimana 12 rispetto a quelli randomizzati inizialmente a placebo.

Safety
La maggior parte degli eventi avversi (AE) è stata di grado lieve o moderato e si è verificata più frequentemente nei gruppi con i dosaggi d’impiego di zasocitinib più elevati (TEAE: 77,8% con 30 mg contro 54,2% con placebo).
AE di grado 3 sono stati riportati nel 7,6% dei partecipanti in totale, con un solo evento di grado 4 (non correlato al trattamento).

Interruzioni dovute a TEAE sono state rilevate in percentuali di pazienti comprese tra l’8,5% e il 12,5% nei gruppi trattati con zasocitinib contro il 5,6% con placebo, e sono state principalmente dovute a TEAE ritenuti non correlati al trattamento in studio.
Da ultimo, non sono stati rilevati nuovi segnali di sicurezza né anomalie di laboratorio dose-dipendenti.

Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato come “…la mancanza di eventi di sicurezza associati all’inibizione di JAK1, JAK2 o JAK3 rifletta l’elevata selettività dell’inibizione TYK2 da parte di zasocitinib”.

“Questi risultati – hanno aggiunto – evidenziano il potenziale di zasocitinib come nuova opzione terapeutica orale nei pazienti con PsA attiva. Di conseguenza, sono attualmente in corso studi di fase 3 per esplorarne appieno il potenziale d’impiego e confermare questi risultati preliminari in popolazioni di pazienti più ampie e diversificate, con l’obiettivo di migliorare la gestione e gli outcome nei pazienti con PsA”.

Bibliografia
Kivitz A et al. Highly selective tyrosine kinase 2 inhibition with zasocitinib (TAK-279) improves outcomes in patients with active psoriatic arthritis: a randomized phase 2b study. Ann Rheum Dis. Published online July 2025. doi: 10.1016/j.ard.2025.05.023
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