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Artrite psoriasica: RAPID3 conferma superiorità di upadacitinib

Artrite psoriasica: studio italiano su secukinumab

Artrite psoriasica: con upadacitinib miglioramenti di attività di malattia di maggiore entità rispetto al placebo e ad adalimumab, valutati in base al punteggio RAPID3

Nei pazienti affetti da artrite psoriasica (PsA), upadacitinib è stato in grado di dimostrare miglioramenti di attività di malattia di maggiore entità rispetto sia al placebo che ad adalimumab, valutati in base al punteggio RAPID3 (the Routine Assessment of Patient Index Data 3).

Queste le conclusioni di un’analisi post-hoc del trial registrativo SELECT-PsA 1, presentata nel corso del Congresso annuale ACR.

Informazioni sul punteggio RAPID3 e obiettivi dell’analisi 
RAPID3 (Routine Assessment of Patient Index Data 3) è un indice di attività di malattia calcolato sulla base di 3 misure riferite dai pazienti: 1) la funzione fisica; 2) il dolore percepito; 3) la valutazio e globale dello stato di salute fatta dal paziente (PtGA).

Questo strumento che misura l’attività di malattia è applicabile a diverse condizioni reumatologiche, compresa l’artrite psoriasica (PsA), ricordano i ricercatori nella presentazione del lavoro al Congresso. Inoltre, RAPID3 correla con altre misure cliniche composite di attività di malattia.

L’obiettivo di questa analisi post-hoc dello studio SELECT-PsA 1 è stato quello di valutare gli effetti a lungo termine di upadacitinib (Jak inibitore) e di adalimumab (farmaco anti-TNF) sui punteggi RAPID3 in pazienti con PsA.

Disegno dello studio
I ricercatori hanno preso in considerazione i dati del trial SELECT-PsA 1, nel corso del quale pazienti con PsA e risposta insoddisfacente o intolleranza a ≥1 DMARD non biologico erano stati randomizzati a trattamento con upadacitinib 15mg o 30mg una volta al giorno, adalimumab 40mg a settimane alterne (wk), o placebo (PBO; passati ad upadacitinib 15 o 30 mg a 24 settimane).

Gli endpoint RAPID3 sono stati calcolati utilizzando i punteggi del dolore percepito, la valutazione globale dell’attività di malattia del paziente e l’HAQ-DI (ciascuno riparametrato secondo una scala 0-10 in questa analisi); sommati insieme, i punteggi RAPID3 potevano avere un’escursione da 0 (nessuna attività di malattia) a 30 (attività grave).

Sono state valutate, fino alla 56esima settimana di trattamento, sia la variazione media dal basale dei punteggi RAPID3 che le proporzioni di pazienti che avevano riportato differenze minime clinicamente importanti (MCID) di punteggio RAPID3 suggestive di remissione (≤3), bassa (LDA, da >3 a ≤6), moderata (MDA, da >6 a ≤12) e elevata attività di malattia (HDA, >12).
Sono state determinate, inoltre, le associazioni tra i punteggi RAPID3 e l’attività di malattia nell’artrite psoriasica (DAPSA).

Risultati principali
L’analisi in questione ha preso in considerazione i dati di SELECT-PsA1 relativi a 1.274 pazienti (421 randomizzati a placebo, 425 a upadacitinib al dosaggio di 15 mg e 428 ad adalimumab). I punteggi RAPID3 la basale erano pressochè sovrapponibili tra i bracci di trattamento del tral, con la maggior parte dei pazienti che si trovava nello stato di elevata attività di malattia (HDA).

Passando ai risultati, dall’analisi è emerso che i pazienti trattati con upadacitinib hanno mostrato miglioramenti di entità maggiore, rispetto al basale, dei punteggi RAPID3 rispetto ai pazienti randomizzati a trattamento con adalimumab. Nello specifico, i miglioramenti ottenuti con upadacitinib si sono palesati in tutte le visite di controllo previste, in base al protocollo del trial, dalla 16esima alla 56esima settimana e migliori risposte vs. placebo in tutti i timepoint previsti.

Non solo: una proporzione maggiore di pazienti trattati con upadacitinib ha raggiunto la MCID per i punteggi RAPID3 rispetto a quanto osservato nei pazienti trattati con adalimumab da 24 a 56 settimane.
A 56 settimane, quasi la metà dei pazienti trattati con upadacitinib o adalimumab era in remissione o LDA in base al punteggio RAPID3, pur in presenza di un lieve miglioramento numerico osservato relativamente al Jak inibitore rispetto al farmaco anti-TNF di confronto (30/21/31/18% di pazienti, rispettivamente, in remissione/LDA/MDA/HDA con upadacitinib vs. 28/17/30/25% con adalimumab).

Da ultimo, le categorie di attività di malattia sono risultate fortemente associate con i punteggi DAPSA e con gli stati di minima attività di malattia (MDA) o attività di malattia molto ridotta (VLDA) a 56 settimane, sia considerando i dati in pool dei pazienti di tutti i bracci di trattamento dello studio, sia relativamente al trattamento con upadacitinib 15 mg da solo (p<0,0001).

Riassumendo
In conclusione, Il trattamento con upadacitinib 15 mg ha portato a miglioramenti di entità maggiore  rispetto al placebo dei punteggi RAPID3 per 56 settimane nei pazienti con PsA, e  miglioramenti di entità maggiore rispetto ad adalimumab dalla 16a alla 56a settimana.

La maggior parte dei pazienti ha raggiunto la MCID relativamente a RAPID3 dopo 12 settimane di trattamento con il Jak inibitore o il farmaco anti-TNF di confrontoUPA, con percentuali più elevate di raggiungimento della MCID con upadacitinib rispetto ad adalimumab alla 24a settimana.

Da ultimo, i punteggi RAPID3 sono risultati fortemente associati ad altre misure composite focalizzate sul dominio articolare di malattia (DAPSA) o sulle sue manifestazioni multiple (MDA/VLDA), a suffragare ulteriormente la praticità d’impiego di questo punteggio nella valutazione dell’attività di malattia legata alla PsA.

Bibliografia
Coates L et al. Upadacitinib versus Adalimumab on Routine Assessment of Patient Index Data 3 (RAPID3) in Patients with Psoriatic Arthritis [abstract]. Arthritis Rheumatol. 2022; 74 (suppl 9).
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