Salvini interviene sulla polemica con Macron: “La reazione dell’Eliseo? Spropositata. Attaccati al tram non è un insulto. Neanche un italiano andrà in guerra”
La reazione dell’Eliseo? “Onestamente, sì. È stata spropositata”. Matteo Salvini rompe il silenzio e commentato il caso Macron dopo la convocazione dell’ambasciatrice italiana in Francia a seguito delle sue dichiarazioni sul sostegno del presidente all’invio di truppe in Ucraina. Il suo intervento durante un’intervista a 4 di sera Weekend nella puntata andata in onda ieri sera. Qui il video.
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Il vicepremier ridimensiona quanto accaduto: “Non mi sembra che ci sia stato nessun insulto. Ho risposto semplicemente a una domanda di un vostro giornalista che mi chiedeva un commento alla richiesta di Macron di inviare soldati europei, i nostri figli, a combattere e a morire in Ucraina e io ho detto semplicemente no, mai. Da sempre è la posizione del governo italiano. Non capisco perché Macron, da mesi, continui a parlare di esercito europeo. Ha detto: ‘Siamo pronti a combattere’. No, parla a nome tuo”.
“TACHES AL TRAM DETTO SIMPATICO PER DIRE NON PENSARCI NEANCHE”
E su quel ‘Attaccati al Tram’ rivolto a Macron dice: “Taches al tram è un detto simpatico milanese per dire ‘ma non pensarci neanche’, non c’è un insulto. C’è un no fermo, sobrio, a nome della stragrande maggioranza del popolo italiano, ma penso anche del popolo francese, a entrare in una guerra che stiamo lavorando come governo perché finisca“.
Salvini insiste: “Dopo tre anni di morti, di massacri, di vittime innocenti, Trump – che magari non starà simpatico a qualcuno – ma sta riuscendo a mettere attorno a un tavolo Trump e Zelensky, il Santo Padre che invita i leader a costruire la pace: ecco che qualcuno continui a dire ‘mandiamo i nostri figli a combattere, ci vuole l’esercito europeo, metto a disposizione le armi nucleari per difendere l’Europa e andiamo in guerra’ no. Mi ha stupito perché è quasi ovvio dire di no a inviare i nostri figli a morire in Russia. Dobbiamo lavorare sia fra Russia e Ucraina, che tra Israele e Palestina, perché sia la diplomazia a vincere, perché sia il dialogo, il buonsenso, non le parole forti”.
“NESSUN INTERESSE A POLEMIZZARE CON MACRON”
Il ministro, poi, sottolinea: “Non ho nessun interesse a polemizzare con Macron, ma se domani mi richiedesse un commento all’ipotesi di mandare i figli degli italiani a combattere in Ucraina le risponderei ancora no, no, no“.
“Penso di essere stato garbato, sereno, assolutamente inflessibile sul no a mandare un solo soldato italiano, francese, a morire e combattere in Ucraina e in Russia- aggiunge-. Penso che la politica preveda anche del dissenso. Se non c’è l’insulto, se non c’è altro, penso che se stasera Macron precisasse che non è intenzione di nessuno mandare un’esercito europeo, soldati italiani e francesi, a combattere e morire in Russia il problema si chiude qua“. Salvini, inoltre, assicura di essere disponibile a un chiarimento: “Se volesse una telefonata, una chiacchiera…lui è più importante, è un presidente della Repubblica. Io sono un semplice ministro a disposizione degli italiani. Se vogliamo parlare di pace, mi può chiamare anche a mezzanotte“.
SALVINI SUL SILENZIO DI MELONI: “IL SUO LAVORO EGREGIO PER RIANNODARE I NODI DEL DIALOGO. GIÀ DECISO CHE NEANCHE UN MILITARE ITALIANO ANDRÀ IN TEATRO DI GUERRA”
Infine, sul silenzio di Giorgia Meloni riguardo quanto sta succedendo tra Italia e Francia, commenta: “Siamo impegnati a lavorare a livello interno ed esterno nell’interesse degli italiani. Lei lo fa in maniera egregia, cercando di riannodare i nodi del dialogo e quando parla di spiragli di pace, anche frutto del suo lavoro di questi mesi, (parla, ndr) di un governo equilibrato, che non si è mai lanciato in parole, gesta belliche, come ha fatto più volte Macron. Libero di farlo, ne risponderà ai francesi. Non può dire ‘siamo pronti a entrare in guerra’ anche a nome degli italiani che sono davanti il televisore perché semmai lo decideremmo noi e noi abbiamo già deciso che neanche un militare italiano dovrà andare in teatro di guerra. Tutte le nostre energie – mie, di Giorgia e di tutta la coalizione – sono perché questo sia l’anno del ritorno alla pace”.
SALVINI A PINZOLO: “MACRON TROPPO PERMALOSO”
Secondo quanto riferisce la stampa italiana, durante il tradizionale incontro estivo della Lega Trentino a Pinzolo, Salvini – con altri toni – ha dichiarato: “Macron è un po’ troppo permaloso. E comunque i sondaggi dicono che l’80% dei francesi non lo gradisce”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

