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Da Calenda a Mulè, i politici italiani attaccano Macron

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Lo scontro sui migranti tra l’Eliseo e il governo Meloni infiamma il dibattito politico italiano. Da Calenda a Toti passando per Mulè, tutti contro Macron

Il caso diplomatico tra Italia e Francia sui 234 migranti della Ocean Viking non accenna a placarsi. Oggi la premier Giorgia Meloni ha risposto all’Eliseo, che ieri ha annunciato l’accoglienza per le persone a bordo della nave della ong Sos Mediterranee ma allo stesso tempo la volontà di sospendere l’accordo europeo sui ricollocamenti. E nel dibattito intervengono anche altri esponenti della politica italiana.

CALENDA: “LA FRANCIA SBAGLIA MA L’OPPOSIZIONE NON SIA ENTUSIASTA”

“La cosa peggiore che potrebbe fare oggi l’opposizione è salutare con entusiasmo il gesto sbagliato della Francia per indebolire la Meloni”. Così su Twitter il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda. “Da ogni punto di vista l’escalation dell’Eliseo appare stonata e esagerata. Esistono ragioni dell’Italia che prescindono dagli schieramenti – prosegue il leader di Azione – Occorre dunque, mentre si denunciano gli errori di Piantedosi nella gestione degli sbarchi, evitare di correre dietro ai francesi che sull’immigrazione non possono impartire lezioni a nessuno e tantomeno cercare di mobilitare l’intera Europa contro di noi”.

TOTI: “LA FRANCIA ABBANDONA I MIGRANTI A VENTIMIGLIA”

Dura la presa di posizione del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, pubblicata sui propri profili social: “La Francia che ci fa la morale è la stessa Francia che ha sospeso, unilateralmente, il Trattato sulla libera circolazione delle persone in Europa? È la Francia – continua il governatore ligure – che ogni giorno dell’anno rispedisce oltre confine a Mentone almeno 80-100 migranti, per farli dormire sotto un ponte a Ventimiglia, in attesa di riprovarci a passare quel confine? Dunque, se l’Italia chiede che i migranti sbarchino non solo nei porti italiani è ‘disumana’. Se i gendarmi francesi, pistole e manganelli, abbandonano sulla frontiera i migranti, senza cibo, acqua e cure mediche, quella invece è vera solidarietà“.

“Ora, a me non piace quando nella casa comune europea si alzano i toni. Ma c’è davvero un limite a tutto, anche al sentirsi superiori e alla doppia morale“, aggiunge Toti. “Basta fare un salto al confine di Ventimiglia per vedere un muro di 4.000 agenti equipaggiati di tutto punto che ogni mattina riportano al confine italiano decine di migranti che hanno camminato tutta la notte, rischiando la vita, per attraversare la frontiera. Per raggiungere quella terra di libertà che evidentemente è tale solo per chi ha in tasca documenti europei e magari qualche carta di credito ben fornita – prosegue il presidente della Regione Liguria – sono persone che spesso cercano solo di ricongiungersi a parenti che non vedono da decenni”.

Per questo, conclude Toti, “forse qualcuno oltre confine dovrebbe rileggersi la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789, orgoglio della rivoluzione francese. È passato tanto tempo, evidentemente è stata dimenticata. O anche solo il meno nobile Trattato di Schengen, ai cui doveri spesso il nostro Paese viene bruscamente richiamato dai tanti soloni della morale predicata e poco praticata”.

CRAXI: “REAZIONE FRANCIA SPROPOSITATA”

“Bisogna abbassare i toni. La politica estera non può mai essere oggetto di propaganda“. Così la presidente della commissione Difesa ed Esteri del Senato, Stefania Craxi. Per l’esponente di Forza Italia “la Francia ha avuto una reazione spropositata, anche per questioni interne, avendo in casa Marine Le Pen, Macron fa la voce grossa con la Meloni. L’Italia non accetta lezioni di solidarietà da nessuno”.

La senatrice forzista osserva che “l’Italia pone un problema politico: il fenomeno non è un’emergenza, è un fenomeno epocale che richiede un approccio globale, senza un processo di sostegno e di sviluppo nell’area del sud del mondo i flussi migratori continueranno ad aumentare. Se anche il Papa chiede che l’Italia non venga lasciata sola, evidentemente un problema esiste”.

“Dall’inizio dell’anno noi abbiamo ricevuto 90mila arrivi di migranti – ricorda Craxi come riferisce la Dire (www.dire.it) -, avevamo un accordo di redistribuzione di 8mila, fino ad ora ne sono stati redistribuiti 117. La Francia ne ha presi 38. Di fronte a un fenomeno di tale portata non si possono prendere provvedimenti transitori e volontari. Mio padre (l’ex premier Bettino, ndr) nel 1985 disse che quello dell’immigrazione e del divario tra Nord e Sud sarebbe stata la vera questione dei nostri tempi”.

La presidente della commissione Difesa ed Esteri del Senato conclude: “Il problema lo si può affrontare regolandolo, facendo accordi con i Paesi del Sud, accogliendo quei migranti economici che il nostro Paese può assorbire, altrimenti è una finta accoglienza perché li facciamo sbarcare e poi li lasciamo in mano alla criminalità organizzata o per strada, questa non è accoglienza. L’unico modo è creare sviluppo e progresso anche nel bacino meridionale del Mare Nostrum”.

LE PAROLE DI MULE’

Sui migranti è riduttivo porre la questione quasi fosse un derby Italia-Francia. Perché si tratta di un problema epocale che investe tutta l’Europa e deve riguardare l’Unione europea. In questa vicenda con la Francia, l’Italia sta dalla parte della legalità e del diritto, umanitario e internazionale”. A parlare è Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, durante la trasmissione ‘Radio anch’io’, mentre è in atto lo sbarco dei 230 migranti dalla nave Ocean Viking nel porto di Tolone.

“NON RISPETTATI ACCORDI SUI RICOLLOCAMENTI”

Il vicepresidente della Camera, esponente della maggioranza, sottolinea un dato: “I numeri – spiega Mulè – dicono con chiarezza che rispetto agli accordi sui ricollocamenti appena 37 immigrati sono stati accolti dalla Francia sui 3.500 previsti. Di contro, dopo la vicenda della Ocean Viking, i francesi hanno messo in atto una sorta di incomprensibile rappresaglia umanitaria inviando 500 agenti al confine di Ventimiglia per un’ulteriore stretta alla frontiera in una zona dove la Gendarmerie non ha mai brillato per umanità. Non mi sembra un grande segnale di distensione e soprattutto di maturità rispetto a un problema che non può e non deve riguardare singoli Stati ma l’Europa”.

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