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Fibrosi polmonare idiopatica associata ad apnea del sonno: ridurre mortalità è possibile

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Per i pazienti con fibrosi polmonare idiopatica associata ad apnea del sonno, CPAP possibile fattore chiave per la riduzione della mortalità

I pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica (IPF) associata ad apnea ostruttiva del sonno (OSA) presentano un tasso di mortalità inferiore rispetto a quelli con sola IPF. È quanto emerge da uno studio retrospettivo presentato in occasione del congresso annuale dell’American Thoracic Society.

Secondo gli autori di questo studio, la riduzione osservata della mortalità potrebbe essere correlata al trattamento dell’OSA con ventilazione a pressione positiva continua (CPAP).

Disegno dello studio

Lo studio ha analizzato dati amministrativi anonimizzati provenienti dall’OptumLabs Data Warehouse, relativi al periodo 2016–2024, su un totale di 21.469 pazienti con diagnosi di IPF. Di questi, 6.573 pazienti (31%) presentavano anche OSA, mentre 14.896 erano affetti solo da IPF. È stato rilevato un maggiore ricorso all’ossigenoterapia nel gruppo IPF+OSA.

Per minimizzare i bias, è stato eseguito un propensity score matching 1:1, bilanciando i gruppi in base alla terapia antifibrotica, al ricorso all’ossigenoterapia, allo status di fumatore, alla presenza di comorbilità, al BMI, all’età, al sesso e all’etnia di appartenenza.

Risultati principali
Dopo il matching dei dati, è emerso che i pazienti con IPF e OSA presentavano una mortalità significativamente inferiore rispetto a quelli con sola IPF (38% vs 46%; HR = 0,68; IC 95%, 0,642–0,719).
Contrariamente all’ipotesi iniziale che l’OSA potesse peggiorare la prognosi dell’IPF, lo studio ha evidenziato un vantaggio in termini di sopravvivenza nei pazienti affetti da entrambe le condizioni.

Un’analisi successiva ha valutato l’impatto del trattamento con CPAP all’interno del gruppo IPF+OSA. Da questa analisi è emerso che solo il 29% dei pazienti trattati con CPAP è deceduto,  rispetto al 71% dei non trattati.
Questo dato suggerisce un possibile effetto protettivo del trattamento dell’OSA sulla sopravvivenza in pazienti con IPF.

Considerazioni cliniche
Il trattamento dell’OSA nei pazienti con IPF può rappresentare un’importante opportunità per modificare la prognosi, in particolare nei sottogruppi a più alto rischio, come quelli che necessitano di ossigenoterapia.
Alla luce dei dati emersi, pertanto, i ricercatori ritengono che sia opportuno implementare, in primo luogo, lo screening routinario dell’OSA nei pazienti con IPF e, in secondo luogo, considerare l’avvio della terapia con CPAP nei casi diagnosticati, laddove indicato.

Prospettive future
Secondo gli autori, gli studi futuri dovranno:
• Valutare l’impatto della gravità dell’OSA e dell’ipossiemia notturna associata sugli outcome dell’IPF
• utilizzare parametri quantitativi derivati dalle polisonnografie
• approfondire l’interazione tra trattamento antifibrotico e gestione dell’OSA nella pratica clinica.

Bibliografia
Hamza A, et al. The impact of obstructive sleep apnea on idiopathic pulmonary fibrosis clinical outcomes. Presented at: American Thoracic Society International Conference; May 16-21, 2025; San Francisco.

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