Polemiche per la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge toscana sul salario minimo negli appalti pubblici
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La decisione del Consiglio dei ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge toscana sul salario minimo negli appalti pubblici, innesca la reazione comprensibilmente contrariata della Regione. A intervenire sono sia il governatore della Toscana, Eugenio Giani, che il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. Entrambi censurano il passo compiuto ieri dall’esecutivo. “Esprimo la mia più netta contrarietà alla decisione del governo di impugnare la legge regionale della Toscana sul salario minimo- afferma Giani, in una nota- si tratta di una norma di civiltà, pensata per garantire dignità e tutele a chi lavora, premiando negli appalti pubblici le aziende che riconoscono almeno 9 euro lordi all’ora ai propri dipendenti”.
Giani promette che la Regione si costituirà in giudizio davanti alla Consulta per difendere con “determinazione” la legge e il principio che la ispira: “Il lavoro deve essere giusto, sicuro e retribuito in modo equo- rimarca il governatore- la Toscana continuerà a battersi per il rispetto della dignità delle persone e per un modello di sviluppo fondato sul lavoro di qualità”.
Lo stesso Mazzeo assicura che la Regione non si fermerà. E, da parte sua, condisce la riflessione con un affondo verso Roma: “Mi pare ormai evidente che il governo Meloni abbia preso di mira ogni legge che esce dalla Toscana e che mette in evidenza la loro incapacità di rispondere ai problemi dei cittadini- scrive su Facebook- dopo aver impugnato il testo sul ‘fine vita’ oggi ha fatto lo stesso sulla legge che istituisce il salario minimo di 9 euro l’ora per chi lavora negli appalti pubblici. Continueremo a batterci per un lavoro più sicuro e più dignitoso di ogni lavoratrice e ogni lavoratore. Il lavoro sotto pagato si chiama sfruttamento”.
“Ancora una volta il Governo Meloni dimostra di avere paura del Salario Minimo. Tant’è che impugna la legge regionale della Toscana presso la Consulta pur di far scomparire dal dibattito pubblico questa legge di civiltà. È scandaloso considerato che le famiglie non riescono ad arrivare alla fine del mese per le bollette alte e gli stipendi bassi. Stiano tranquilli, non solo continueremo a batterci perché in Parlamento torni la legge di iniziativa popolare su cui abbiamo raccolto oltre centomila firme, ma il salario minimo sarà centrale in tutti i programmi elettorali nelle regioni in cui andremo al voto. Non ci fermeranno con questi trucchetti”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)