Il ministro degli Esteri Tajani: “Stato di Palestina? Prima la pace. Migranti, non può essere un giudice a decidere se un Paese è sicuro”
“Siamo a favore di uno Stato palestinese perché è giusto che si realizzi il sogno di quel popolo. Ma prima bisogna costruirlo e senza la pace non si può costruire”.
Così il leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, chiudendo gli Stati generali del Mezzogiorno a Reggio Calabria.
“Abbiamo detto basta bombardamenti a Gaza, liberazione totale degli ostaggi, bisogna costruire la pace. Dobbiamo aiutare il popolo palestinese. Basta bombardamenti: il popolo palestinese non ha colpa, i criminali sono quelli di Hamas. Hanno compiuto l’orribile strage del 7 ottobre, tengono in condizioni disumane gli ostaggi e si fanno scudo del proprio popolo. Ma anche ad Israele diciamo: basta! Hamas deve uscire dalla storia del popolo palestinese, ma Israele deve comprendere che c’è una priorità, la salvezza di centinaia di migliaia di vite umane”, aggiunge Tajani, che conclude: “In questo momento non ci sono, in base al diritto costituzionale e al diritto pubblico internazionale, le condizioni oggettive perché ci sia uno Stato palestinese. Dobbiamo lavorare per costruirlo, questo sì. Noi stiamo facendo questo, riconoscere uno Stato che non c’è è soltanto un esercizio teorico”.
“MIGRANTI, SE FA TUTTO UN MAGISTRATO ALLORA CHIUDIAMO I MINISTERI”
“Non può essere un giudice a decidere se un Paese è sicuro o meno, se in un Paese si può rimandare un immigrato irregolare. La sentenza della Corte di giustizia europea limita la dignità dei funzionari pubblici” come “diplomatici, funzionari e consoli che vivono anche in quei Paesi”.
“Perché un magistrato deve essere in grado di decidere non conoscendo il problema se un Paese è sicuro oppure no mentre diplomatici, funzionari, consoli, funzionari del ministero dell’interno, i funzionari di Palazzo Chigi che elaborano il lavoro non lo sanno? Lo sa il magistrato che non si è mai occupato di quella vicenda…chi lo fa per mestiere sa se il Paese ‘X’ è più o meno sicuro perché c’è un ambasciata, perché c’è un consolato. Allora vado a casa, mettiamo un magistrato al posto del ministro degli Esteri, fa tutto un magistrato e chiudiamo tutti i ministeri perché decidono loro”, attacca Tajani.
“Per un magistrato l’Egitto è sicuro, un altro dice che non è più sicuro, un terzo dice che forse bisogna andare di nuovo alla Corte: si crea una situazione di grande caos”, conclude.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

